la Repubblica 14/5/2014, 14 maggio 2014
STRAGE IN MINIERA PIÙ DI 150 VITTIME A DUE CHILOMETRI DI PROFONDITÀ
Turchia.
Corsa contro il tempo nella notte nella miniera di carbone di Soma, nella provincia di Manisa della Turchia nord-occidentale, con i soccorritori lanciati nel tentativo di salvare tra i 200 e i 300 minatori rimasti intrappolati a duemila metri di profondità, dopo un’esplosione che ha provocato un incendio e il crollo di parte della struttura. Secondo le autorità, a tarda notte i corpi recuperati erano 104 e i feriti 54. Il sindaco di Manisa, Caner Erguen, ha parlato di almeno 157 morti e 75 feriti.
Somiglia a un inferno quello ripreso dalle immagini delle televisioni turche: i soccorritori escono dalla miniera trasportando barelle, sopra i feriti con il volto nascosto dalle maschere a ossigeno, ma anche corpi senza vita, avvolti in coperte. Il timore che il numero delle vittime alla fine possa essere molto più alto deriva soprattutto dal fatto che già durante la notte le riserve di ossigeno erano probabilmente già agli sgoccioli. Per questo i soccorritori hanno continuato a pompare aria fresca verso le gallerie in profondità, ma senza certezza.
Davanti alle proporzioni che sembra poter assumere il disastro di Soma (che ricorda drammaticamente la tragedia del 1956 a Marcinelle in Belgio, in cui morirono 262 minatori in gran parte italiani), il premier Recep Tayyip Erdogan ha annullato una visita prevista oggi in Albania. Secondo il governatore provinciale, Bahattin Atci, fra 200 e 300 minatori sono rimasti bloccati a quattro chilometri dalle uscite in fondo alla miniera di carbone di proprietà di una società privata, situata a circa 120 chilometri a nord-est di Smirne.
Dalle 19 i soccorritori hanno iniziato a raggiungere alcuni degli uomini bloccati sotto terra. Ma hanno estratto anche molti corpi ormai senza vita. Secondo il fratello di uno dei minatori bloccati, le maschere antigas hanno un’autonomia fra 45 minuti e un’ora e mezza.
L’incidente si è verificato nel pomeriggio di ieri durante un cambio di turno. Secondo l’emittente Ntv l’esplosione, avvenuta a due chilometri di profondità, sarebbe stata provocata da un cortocircuito. Le gallerie sono state invase da fiamme e fumo denso. Al momento dello scoppio in fondo alla miniera c’erano 580 minatori. Circa 300, che si trovavano in altre gallerie, sono riusciti a fuggire subito. I soccorritori sono stati divisi in quattro squadre, lavorando senza sosta nel disperato tentativo di estrarre dalle viscere della terra i sepolti vivi. Il fumo, l’incendio e il black-out elettrico hanno reso l’intervento pericoloso e diversi soccorritori hanno dovuto essere ricoverati. Centinaia i familiari dei minatori intrappolati che si sono riuniti davanti ai cancelli della miniera, in un’angosciante lunghissima attesa.
la Repubblica 14/5/2014