Andrea Bonzi, l’Unità 14/5/2014, 14 maggio 2014
BLACKROCK COMPRA UN BEL PEZZO DI PIAZZA AFFARI
BlackRock continua a fare shopping in Italia e diventa addirittura la seconda “potenza” a piazza Affari, dopo lo Stato. Il fondo americano, infatti, detiene il 5,149% della Banca Popolare di Milano. L’operazione di acquisto risale al 6 maggio scorso (quando era in corso l’aumento di capitale dell’istItuto), ma la notizia si è appresa ieri, direttamente dalla comunicazione della Consob sulle partecipazioni rilevanti.
La quota è divisa tra 14 società del gruppo che ha sede a New York, ma ramificazioni in tutto il mondo: con questa acquisizione, BlackRock diventa il secondo azionista di Bpm alle spalle dell’Athena Capital di Raffaele Mincione, che ha il 7,019% del capitale. Seguono Ubs, con il 3,623% e Grantham Mayo Van Otterloo (2,108%).
Non solo: questa vera e propria “multinazionale della finanza” è ora il secondo investitore in assoluto a piazza Affari, dietro allo Stato italiano, attraverso ben 156 società diverse. Il suo “tesoretto” di azioni è pari a 20 miliardi di euro, raddoppiate rispetto a un anno fa. Cifra enorme, che però deve anche essere contestualizzata nelle dimensioni monstre del colosso Usa: ha un patrimonio in gestione da oltre 4mila miliardi, pari al doppio dell’intero debito pubblico italiano, e praticamente superiore al Pil di tutti i Paesi del mondo, eccettuati Stati Uniti, Cina e Giappone.
Dall’inizio dell’anno, infatti, BlackRock pare aver eletto banche e società italiane a territori privilegiati per gli investimenti: detiene il 5,2% di Unicredit, di cui è il primo azionista, il 5% di Intesa San Paolo e di Monte dei Paschi, il 6,8% di Banco Popolare, oltre a partecipazioni in Ubi Banca (4,9%), Prysmian (5%), Atlantia (5%), Azimut (5%), Hera (con un milione e 300mila azioni) e Telecom Italia, di cui gli americani possiedono il 4,813%.
Una quota (calata dall’iniziale 7,8% circa) che è stato oggetto di un approfondimento anche da parte della Consob. Complessivamente risulta superiore ai 4 miliardi di euro il valore delle partecipazioni detenute da BlackRock nelle principali banche italiane.
FIDUCIA NELL’ITALIA
Perché puntare sull’Italia? La risposta sarebbe arrivata alla fine dell’aprile scorso direttamente del numero uno del fondo, Larry Fink, a Milano per una «tre giorni» di incontri con il gotha dei manager italiani, proseguita poi con un faccia a faccia col premier Matteo Renzi. Un pranzo raccontato dal presidente della Generali, Gabriele Galateri di Genola, in cui Fink avrebbe espresso fiducia nelle riforme messe in cantiere dall’Italia e nel restyling della governance di gruppi come Mediobanca e Telecom, alcuni dei motivi di attrazione verso il nostro Paese.
Il via libera all’arrivo di fondi esteri è stato ribadito ieri da Giuseppe Vita, presidente di Unicredit, i cui i primi tre azionisti sono stranieri (con BlackRock in testa, appunto) e che ha iniziato ieri l’assemblea di bilancio 2013. «Vuol dire che in Italia oggi si può comperare a prezzi convenienti», considera Vita, che pure separa le società che se ne vanno, non appena realizzano un certo margine, e quelle che «vogliono restare nel medio-lungo termine».
Oggi, ha spiegato, «conviene investire in Italia» anche perché «la percezione del Paese all’estero sta cambiando, a torto o a ragione sarà il futuro a dircelo». Per Vita, «ben vengano, più ce ne sono meglio è» anche se «molto dipenderà da noi, fino a che Unicredit va bene non vedo perché questi investitori dovrebbero smobilizzare». D’altra parte, «per noi si tratta di fondi consistenti ma se andate a vedere rammentare totale che gestiscono si tratta di quote di dimensioni microscopiche o quasi».