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 2014  maggio 13 Martedì calendario

I CONTI UNICREDIT BATTONO LA CRISI


Unicredit batte le stime degli analisti e a Piazza Affari sfoggia un +1,3% a 6,3 euro. La banca di Piazza Cordusio ha chiuso il primo trimestre in attivo di 712 milioni (+58,8). Il mercato era più pessimista (550 milioni). «Ora ha dichiarato l’amministratore delegato Federico Ghizzoni l’obiettivo di 2 miliardi di utile per il 2014 è più vicino». A favorire la ripresa un dato che offre il segno della svolta: e per la prima volta dall’inizio della crisi nel 2008 la banca ha registrato un calo dei crediti deteriorati lordi per -1,1 miliardi (-1,3% rispetto al precedente trimestre), con un tasso di copertura confermato al 52,4%, il più alto tra le banche italiane e tra i migliori in Europa.
«Finora - ha aggiunto Ghizzonici si era limitati a un rallentamento della crescita delle sofferenze, oggi l’inversione di tendenza suona come la conferma che il peggio della crisi è passato».
Da segnalare anche gli accantonamenti su crediti, scesi del 28,5% a 838 milioni rispetto agli 1,17 miliardi di un anno prima. Un dato non confrontabile con i 9,3 miliardi del quarto trimestre quando la banca ha varato incisive misure di pulizia. Gli analisti si aspettavano accantonamenti più elevati per 1,12 miliardi.
Stabili, invece, le sofferenze a 49,2 miliardi. Un miglioramento della qualità dell’attivo a fronte di una forte ripresa dei crediti in Italia: 2,7 miliardi (+14,3% sul trimestre, +63,2% sull’ anno) con una crescita dei mutui del 31% trimestre su trimestre e del 153% anno su anno.
«Per la prima volta dal 2008 ha osservato ancora Ghizzoni lo stock di crediti problematici è in diminuzione. I finanziamenti alla clientela sono in aumento» Ed è proprio dall’Italia che arrivano le soddisfazioni maggiori.
«Tutte le divisioni del gruppo sono in utile ha spiegato il ceo Ghizzoni -. Per la prima volta da tempo è molto positivo anche il contributo dell’Italia, dove la banca ha chiuso con un utile di mezzo miliardo».
Tutto ciò consente di guardare al 2014 «con fiducia e con la consapevolezza di poter sostenere la ripresa» forte anche del fatto che l’indice di solidità patrimoniale si è attestato al 9,5%.
FinecoBank, prossima allo sbarco in Borsa, ha visto in questo primo scorcio d’anno vendite nette per 1,1 miliardi (+72% rispetto al quarto trimestre) e un utile netto di 37 milioni (+37% su trimestre). Il processo di quotazione è in corso. Il 16 aprile è stata presentata la domanda a Borsa Italiana di ammissione al mercato regolamentato. Infine, nei primi tre mesi di quest’anno Unicredit ha rimborsato altri 5 miliardi di prestiti della Bce, per un totale di 10,1 miliardi su 26. I restanti 16 miliardi saranno rimborsati progressivamente. «I dati di Unicredit sono nel complesso miglio-
ri delle attese. In particolare l’utile netto è nettamente superiore ai 448 milioni da noi stimati e ai 550 milioni stimati dal consenso degli analisti», ha commentato a caldo un analista di una sim milanese, secondo il quale i ricavi del gruppo, in calo del 3,6% a 5,6 miliardi, sono in linea con quanto previsto, così come i costi operativi (-1,8% a 3,5 miliardi ). «Decisamente meglio gli accantonamenti su crediti che erano previsti a 1,2 miliardi e sono risultati invece in forte contrazione a 838 milioni».