Antonio Pascale, Corriere della Sera 14/5/2014, 14 maggio 2014
L’ARROGANZA DI CHI NON DORME NELLO STUDIO CHE ESALTA IL SONNO
La ricerca: l’uomo pensa di poter ignorare millenni di evoluzione «Quella umana è la specie sommamente arrogante» dicono gli scienziati britannici. Come mai? Perché pensa di poter ignorare millenni di evoluzione e vivere dormendo poco o nei momenti sbagliati. Ma non rispettare il naturale ritmo sonno-veglia può causare problemi di salute anche gravi.
F ermi: abbiamo un problema. Dormiamo poco. Motivo? Stress da eccesso di modernità. I costi dell’online perenne. La Bbc ha segnalato il problema (ha indetto uno specifico Day of the Body Clock , giorno dell’orologio biologico). Varie ricerche mostrano rapporti di correlazione tra mancanza di sonno e diverse patologie (cancro, malattie di cuore, diabete di tipo 2 e sensibilità a infezioni). Sì, questo è un problema. Poi ce n’è un altro, diciamo del secondo tipo: è in atto una particolare competizione tra uomini basata sulla mancanza di sonno. In giro trovi svariati tipi che si mostrano virili e sfoggiano citazioni più o meno colte: a) chi dorme non piglia pesci; b) ci sarà tempo di dormire nella tomba (Thomas Jefferson); c) agli uomini bastano 4 ore di sonno, alle donne 5, agli imbecilli 6 (Napoleone) e per finire d) dormire è da buoni a nulla (Margaret Thatcher). Sono quelle persone alle quali chiedi: ci prendiamo un caffè, tipo alle 8.30? E loro rispondono con un ghigno: 8,30? Per me è tardi. Alle 8,30 ho già corso 10 chilometri in villa per prepararmi alla prossima maratona, ingurgitato due litri d’acqua per reintrodurre i liquidi persi, bevuto due caffè e ora vado in palestra, prima del lavoro, naturalmente. E questo non è bello, sa di arroganza. Per inciso, sa di arroganza e non solo, pure di crudeltà, soprattutto se risposte simili hanno come bersaglio un insonne sofferente come me. Che come tutti i veri insonni ha un solo desiderio: dormire, sprofondare nel sonno, tumularsi sotto il piumone. A un insonne sofferente non gli puoi dire: approfitta, leggi! studia, lavora. E no, troppo facile: lui vuole solo dormire. Qual è il problema allora? L’esibita crudeltà, il vanto, appunto. Spesso i suddetti, cioè i felici insonni, ti incontrano a una festa, a una cena e ti dicono con orgoglio, spalle diritte e occhi che sprizzano energia: sono tre notti che non dormo, e sto benissimo! E via, corrono a ballare. E poi tornano e si muovono e straparlano, e tu gli vorresti dire: certo che se dormivi otto ore stanotte questa conversazione sarebbe stata più interessante, questa festa più divertente, il tuo ballo più entusiasmante. Attenzione: c’è da dire che gli insonni sofferenti sono capaci di prendersi delle squisite soddisfazioni. Siccome riconoscono i sintomi della mancanza di sonno, sono sempre allerta e s’accorgono del preciso momento nel quale gli arroganti insonni mostrano segni di crollo repentino. Leggeri movimenti della testa, gli occhi socchiusi, sbadigli coperti in ogni modo. E li lasciano fare, perché vogliono vedere l’effetto che fa. Sì, che piacere quando, dopo vari imbarazzanti dondolii del capo, gli insonni arroganti calano, come svenuti, la testa sul tavolo. O aprono l’anta di un armadio perché, confusi come sono, l’hanno scambiata per la porta del bagno. Che bello quando li chiami nel pomeriggio e ti rispondono con la voce alta, una nota più in su del tintinnio dei lampadari: tipico di chi, colto nel sonno, pur di non ammettere l’umana fragilità, cerca di darsi un tono di perenne efficienza, ed esagera: pronto!!! Allora gli chiedi: ma che, stavi dormendo? E che soddisfazione insistere: dimmi la verità, eri crollato? Queste scene attivano nell’insonne infelice, un vasto repertorio di piaceri.
E allora fermi: avrei una piccola idea, che potrebbe però sbloccare altre idee, più utili e grandi della mia: dormiamo. Dormiamo tutti come bambini, liberiamoci dai pensieri produttivi. No, non c’entra la decrescita e la slow life o food ecc., al contrario, per avere una vita gioiosa, viva e piena, dunque produttiva, efficiente, per farsi venire delle buone idee e migliorare questo mondo, per abbattere i costi, gli sprechi e aumentare i benefici, affinché l’indifferenza causata dal sonno non ci rapisca, il segreto è uno solo: dormire abbastanza. La società è complessa, sia le buone notizie sia i pericoli arrivano all’improvviso e se siamo tutti in piena attività, concentrati su un obiettivo poi gli occhi si fanno piccoli piccoli e perdiamo di vista l’insieme di riferimento. Dopo un sonno profondo, invece, si guarda il mondo con più apertura, da destra a sinistra, a 360 gradi e si vedono più cose di quanto noi stessi possiamo immaginare. Quindi ora invece di finire di scrivere o di leggere l’articolo — che dovrebbe ruotare attorno alle 4.600 battute — si potrebbe fare in questo modo: chiudere gli occhi per cercare di riscoprire le mille belle idee che di sicuro giacciono sepolte in noi, coperte da una coltre di mille attività tipiche della privazione del sonno, e di qualche dichiarazione di arroganza di troppo. Zzz...