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 2014  maggio 13 Martedì calendario

DIECI SCERIFFI CONTRO LA CAGNARA


da Berlino
È un film di quarant’anni fa, Il giustiziere della notte. Una banda di balordi ha ucciso la moglie e violentato la figlia di Charles Bronson, e lui si mette alla caccia dei colpevoli, perché non ha fiducia nella giustizia. Gira per la giungla notturna di New York e provoca i teppisti. Quando lo aggrediscono scambiandolo per un indifeso e innocuo cittadino, lui tira fuori la pistola e li fa secchi. Il film non l’ho mai visto, neanche gli innumerevoli seguiti e remake, ma all’epoca le critiche furono aspre: una ideologia fascista. Allora, Arancia Meccanica sembrava un film di fantasociologia. Queste cose non potevano mai avvenire nella civilissima Italia, si ripeteva.
Adesso, la violenza gratuita è diventata una realtà quotidiana nelle nostre città. Non si dovrebbe imitare lo scomparso Charles Bronson, ma è pericoloso abusare della pazienza dei pacifici cittadini. Anche il frastuono notturno è una violenza, e provoca depressione e guai fisici. Mi chiedo quando apparirà un film con un giustiziere che se ne va in giro punendo i fracassoni delle nostre movide, e i gestori che lucrano sui giovani vendendo pessimo alcol, per non parlare degli spacciatori di droghe, leggere e pesanti.
A Monaco di Baviera si preoccupano all’avvicinarsi della bella stagione, che da queste parti giunge in ritardo. La Gärtnerplatz è diventata un luogo d’incontro per turisti rumorosi dalla Germania e dal resto d’Europa, un po’ come la romana Campo de’ Fiori, o Testaccio, o Trastevere, i Navigli a Milano. Per la verità, non c’è paragone, i tedeschi, si sa, esagerano sempre. Così l’Ente del Turismo, e l’assessorato all’economia hanno cominciato a distribuire dépliant rivolti ai visitatori, invitandoli alla moderazione.
Un gesto simbolico, non servirà a granché. Da anni si tenta una mediazione tra gli abitanti della zona, i giovani turisti e i gestori dei locali, cercando di far ragionare i Kaoten, come li chiamano da queste parti. Ma il chiasso continua, soprattutto il week end. Adesso Frau Brigitte Meier, referente per i problemi sociali, e Frau Eva Justen, Konfliktmanagerin, hanno deciso di passare al contrattacco. Il solo fatto che esistano due cariche pubbliche del genere conferma che la Germania è un paese diverso.
Le due signore hanno reclutato dieci «sceriffi del silenzio», su base onoraria, diciamo dieci Charles Bronson tutori della quiete pubblica. Dotati di un giubbotto rosso per renderli subito riconoscibili da lontano, pattuglieranno la Gärtnerplatz dalle 23 fino alle quattro del mattino, il venerdì e il sabato sera. Dotati solo di pazienza, di presunta capacità di persuasione, e di un cellulare per chiamare la polizia e ridurre alla ragione gli ostinati. Gli sceriffi distribuiranno infine alle «vittime» biglietti da visita con il numero del pronto intervento anti movida da chiamare. I Ruhestifter, come dire i silenziatori, sono solo il primo passo. L’anno venturo sono previsti quattro educatori sociali che andranno in giro a spiegare perché bisogna rispettare il riposo del prossimo. Da noi, potrebbero impiegarli per fare lezione ai nostri sindaci più sensibili all’incasso dei baristi.
A Monaco sono fiduciosi: gli «sceriffi» dovrebbero funzionare. Un esempio da imitare per il sindaco romano Marino? Ne dubito, anche se lui non fosse già impegnato a superare i suoi predecessori di tutti i colori, per trasformare definitivamente il centro storico e dintorni in un ghetto a caro prezzo per i turisti. Purché portino soldi, i residenti si arrangino. Secondo i suoi calcoli dovrebbero essere tutti milionari, ma dimentica i vecchi romani d’origine controllata che si ostinano a dormire a casa loro pur avendo una modestissima pensione.
C’è un’altra differenza sostanziale tra Monaco, il cui sindaco è socialdemocratico, e una nostra città: in Baviera, se la chiami, la polizia arriva entro cinque minuti, alla terza infrazione si può finire per qualche giorno in cella. E i Charles Bronson bavaresi rischiano al massimo qualche sberleffo, a Trastevere rischierebbero la vita. Come avviene per i tre o quattro poveri agenti che di quando in quando vengono inviati nell’inferno di Campo di Fiori. Perfino il giustiziere della notte per far fuori i teppisti usava il silenziatore.

Roberto Giardina, ItaliaOggi 13/5/2014