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 2014  maggio 13 Martedì calendario

MPS CEDERÀ CREDITI PER 500 MLN


Anche il Monte dei Paschi ha in dirittura di arrivo la cessione di un importante pacchetto di crediti problematici. Dopo i progetti messi in pista da Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banco Popolare, anche Rocca Salimbeni è infatti pronta a liberarsi di uno stock di sofferenze.
Entro la prima metà dell’anno la banca senese dovrebbe cedere un portafoglio di crediti in sofferenza dal valore di circa 500 milioni che, secondo fonti di mercato, sarebbe già finito nel radar di alcuni importanti investitori internazionali come l’americana Fortress. L’operazione dovrebbe insomma fare il paio con il progetto di «bad bank» allo studio di Intesa Sanpaolo e Unicredit con il supporto dei team di Alvarez & Marsal e Krk, o con la cessione delle sofferenze di Release (la bad bank ex Italease) a cui proprio in queste settimane starebbe lavorando il Banco Popolare.
La notizia è stata data ieri nel corso della presentazione dei risultati del primo trimestre che si è chiuso con una perdita di 174,1 milioni (rispetto al rosso di 101 milioni registrato nello stesso periodo dell’anno scorso).
Sui conti del Monte hanno pesato rettifiche su crediti per 477 milioni e un effetto negativo e non ricorrente per circa 143 milioni dovuto a maggiori oneri sui cosiddetti Monti Bond. Più nel dettaglio, la banca senese ha dovuto tener conto della rideterminazione del valore da corrispondere al Tesoro sul prestito di Stato per le cessioni compiute dalla Fondazione. Tolto questo impatto negativo one-off, il margine d’interesse si sarebbe attestato a 588 milioni rispetto ai a 446 milioni registrati (-25,4%). Sul fronte patrimoniale, Mps ha registrato un common equity tier 1 al 10,8% a fine marzo, che sale pro forma al 13,3% considerando il previsto aumento di capitale da 5 miliardi. Alla fine del primo trimestre Mps ha inoltre registrato un’esposizione netta in termini di crediti deteriorati per 22 miliardi, in crescita di 900 milioni rispetto a fine anno. Le sofferenze sono aumentate del 5,1% e gli incagli del 2,3%. Sono saliti anche i crediti ristrutturati (+9,5%) e le esposizioni scadute (+5%) «a riflesso di una congiuntura economica ancora difficile, ancorché in ripresa», ha spiegato la banca senese in una nota. Sul fronte della liquidità il rimborso dei fondi arrivati dalla Bce con l’Ltro sarà completato entro febbraio 2015, con una road map che prevede una tranche da 4 miliardi di euro tra maggio e giugno e 6 miliardi tra luglio e dicembre di quest’anno. La parte restante dei fondi, pari a 14 miliardi, sarà rimborsata entro febbraio 2015, azzerando così l’esposizione nei confronti della Bce.
Durante la conference call l’amministratore delegato Fabrizio Viola ha insisto soprattutto sull’imminente ricapitalizzazione: «Abbiamo incrementato l’aumento di capitale a 5 miliardi per avere un cuscinetto maggiore in vista del comprehensive assessment della Bce. Non abbiamo dati più precisi sugli stress test», ha concluso Viola. Il cfo Bernardo Mingrone ha inoltre precisato che, anche grazie all’aumento di capitale, il rimborso dei Monti bond avverrà in contanti, non in azioni. In vista dell’aumento, sarà decisivo il via libera delle autorità di vigilanza sul patto parasociale siglato tra la Fondazione e i nuovi azionisti Fintech e Btp Pactual. Secondo fonti finanziarie comunque le risposte del Tesoro e di Bankitalia sono comunque attese a stretto giro.

Luca Gualtieri, MilanoFinanza 13/5/2014