Giulia Merlo e Marco Palombi, Il Fatto Quotidiano 13/5/2014, 13 maggio 2014
LA FORTEZZA EUROPA FA ACQUA I MORTI, I SOLDI, LE STATISTICHE
Immigrazione vuol dire tutto e niente: dentro ci sono le vite delle persone, la politica, gli affari e quasi tutto quello che s’agita nel pianeta. I migranti d’altronde, secondo la Caritas, nel mondo sono oltre 220 milioni, un miliardo se si calcola gli spostamenti dentro lo stesso paese. Nel dibattito pubblico in Italia e in Europa l’immigrazione significa soprattutto le politiche di contrasto all’immigrazione: i numeri che seguono dovrebbero rendere chiaro che non funzionano nemmeno per gli scopi per cui sono state create.
I MORTI. Il sito “Fortress Europe” da anni censisce il numero di persone morte nel Mediterraneo tentando di arrivare in Europa: dal 1988 a domenica scorsa erano “almeno 19.603 persone” (quelle registrate in qualche modo sui media, di molti però non si ha alcuna notizia). Di queste 7.111 sono morte nel Canale di Sicilia, altre 229 navigando dall’Algeria alla Sardegna.
GLI SBARCHI. Dopo un paio d’anni con pochissimi arrivi, il picco di sbarchi sulle coste italiane è stato registrato nel 2011, quando furono 62mila. Il dato è di nuovo calato nel 2012 (13mila) per poi tornare a salire l’anno scorso: sono state 42.925 le persone che hanno affrontato il Mediterraneo trovando rifugio in Italia. Va sottolineato che la stragrande maggioranza dell’immigrazione irregolare sul nostro territorio arriva però, meno avventurosamente, col visto turistico e finisce per rimanere quando scade.
IN CERCA DI ASILO. L’andamento dei richiedenti asilo segue con una certa regolarità quello degli sbarchi. Dopo un 2010 con sole 10 mila domande, nel 2011 s’è registrato un picco di richieste, 40mila. Il numero è sceso nel 2012 (17mila). Il dato però è tornato a salire nel 2013, con circa 28 mila domande di protezione internazionale.
GLI STRANIERI IN ITALIA. Continua a crescere il numero di stranieri regolari residenti in Italia. Secondo l’Istat, nel 2012 erano 4milioni 370mila gli immigrati in Italia, l’anno dopo 4 milioni 900 mila. Ovviamente più alte sono le stime se si considerano anche gli stranieri irregolari: nel 2013 si ritiene che in Italia vivano circa 5,7 milioni di stranieri, il 9,4% della popolazione.
I “CLANDESTINI” SCOPERTI . Stranamente, nonostante i governi facciano a gara per presentarsi come strenui nemici della “clandestinità”, il numero di immigrati irregolari rintracciati sul territorio italiano è andato diminuendo negli anni: secondo i dati Idos, nel 2010 erano stati quasi 47mila i clandestini intercettati dalle forze dell’ordine, numero diminuito fino a 29 mila unità l’anno nel biennio successivo per arrivare nel 2013 a 23.945 irregolari scoperti.
LE ESPULSIONI. Tra il 1998 e il 2012 su 169.071 persone transitate nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie), quelle effettivamente rimpatriate sono state soltanto 78.045, vale a dire il 46,2%. Basti dire che le varie sanatorie nello stesso periodo hanno regolarizzato oltre un milione di immigrati irregolari.
UN FIUME DI SOLDI. Un miliardo e 668 milioni di euro tra il 2005 e il 2012. Questo il costo per l’Italia delle politiche anti-immigrazione calcolato da uno studio dell’associazione Lunaria: 1,38 miliardi sono soldi nostri, 281 milioni della Ue. Alla cifra - che comprende anche il sistema dei Cie - vanno aggiunti i soldi per Frontex e Eurosur, programmi Ue che hanno bilanci autonomi.
FRONTEX. È l’Agenzia europea che deve “proteggere” le frontiere Ue e ha sede a Varsavia. Ha a disposizione 26 elicotteri, 22 aerei leggeri, 113 navi e 476 sofisticate apparecchiature tecniche: il suo bilancio 2013 ammontava a circa 86 milioni di euro, dal 2005 - anno in cui fu creata - è costata oltre 600 milioni. Frontex tenta di chiudere il Mediterraneo con radar, droni e sistemi di controllo satellitari: le grandi industrie del settore difesa sono i suoi maggiori fornitori.
EUROSUR. Il “Sistema europeo di sorveglianza” è stato creato lo scorso ottobre dopo la morte di oltre trecento migranti nel mare di Lampedusa: operativo dal 2 dicembre, consiste soprattutto nel coordinamento tra le autorità nazionali per condividere le informazioni. Lo stanziamento è di 340 milioni da qui al 2020.
MARE NOSTRUM. È la missione “umanitaria” avviata dal governo Letta dopo la tragedia di ottobre. Un’intera squadra della Marina - con aerei ed elicotteri da combattimento in appoggio - pattuglia il mare e cerca di bloccare i barconi dei clandestini. Finora, dice il ministero della Difesa, ha salvato circa ventimila migranti, portandoli in salvo sulle coste italiane: costa all’ingrosso 12 milioni di euro al mese. Nel 2014 l’Italia ha stanziato pure oltre 8 milioni per due programmi di addestramento/pattugliamento anti-immigrazione direttamente in Libia.
Giulia Merlo e Marco Palombi, Il Fatto Quotidiano 13/5/2014