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 2014  maggio 13 Martedì calendario

LE TANGENTI E LA FINE DEI PARTITI


«Per carità, quell’espressione non usatela più», dice Rino Formica, vecchio ministro socialista dei governi di Giovanni Spadolini e Giulio Andreotti. L’appello ai giornalisti è, per quanto ci riguarda, ben accolto: l’espressione originaria (Tangentopoli) era vigorosa, quella derivata (Nuova tangentopoli) è ripetitiva e bolsa.
Soprattutto è pigra e non spiega nulla. Non spiega, per esempio, che oggi non si ruba per il partito e nemmeno al partito, ma dentro al partito si muovono lobby che hanno agganci al di fuori e puntano al rafforzamento di poteri politici individuali. Massimo Fini – scrittore fra più eccentrici, ribellista colto, antimodernista – ne parla così: «Sono lobby legate a gruppi di intermediari privati – conoscenze antiche come Gianstefano Frigerio e Primo Greganti – gente senza ruolo che fa da collegamento con organismi malavitosi, o anche soltanto con imprenditori felloni: personaggi che si fiutano e si garantiscono a vicenda». E’ l’opinione di un altro che ne ha viste parecchie, Emanuele Macaluso, ex comunista e sindacalista della Cgil, oltre che direttore dell’Unità e del Riformista. Il quale ricorda che «la Tangentopoli d’inizio anni Novanta coinvolse i partiti e i massimi dirigenti, Bettino Craxi, Arnaldo Forlani, Giorgio La Malfa, pure Umberto Bossi». L’inchiesta della procura di Milano, dice Macaluso, «accelerò la crisi dei partiti successiva alla fine dell’assetto mondiale prodotto dalla Guerra fredda. Arrivò un sistema nuovo e non riuscimmo ad adeguarci». Si tirò avanti con la ferraglia novecentesca persuasi che restasse a galla. Lì si infilarono i magistrati sorretti dai grandi giornali e sospinti dalla rabbia popolare, all’improvviso desta dopo un lungo sonno sul velluto.
Parlare di Nuova tangentopoli non ha senso, secondo l’analisi di Formica, anche perché «quando un fenomeno è continuo perde la caratteristica di definizione». Dice che sono solamente cambiati «i soggetti e i fruitori finali». La traduzione di Massimo Fini è la seguente: «Dopo l’euforia degli anni di Mani pulite, le cose sono continuate ma modificandosi: non c’è distacco, è una normale evoluzione della pratica criminale». E Formica ci si riaggancia per proporre un’amata teoria: «La decomposizione del sistema aggrava il fenomeno degenerativo: in un sistema di democrazia organizzata, anche i fenomeni degenerativi come la corruzione rimangono sotto controllo. Per fare un esempio, un conto è se la Chiesa ruba per sfamare i poveri, un conto se lo fa per comprarsi gli attici. Oggi il dato non è tanto il fenomeno degenerativo quanto la decomposizione del sistema». E allora, tornando a Macaluso, la decomposizione del sistema è tale per cui stavolta i partiti non c’entrano, o c’entrano marginalmente, «per il semplice motivo che non esistono più. Il Partito democratico è un agglomerato elettorale, Forza Italia è da sempre un partito azienda con una leadership non contendibile, il Movimento cinque stelle è un partito-blog con regole interne bizzarre, la Lega è un residuato». Si partì venti anni fa dalla crisi dei partiti, si arriva oggi col loro decesso: un’avventura tenuta assieme dalle stecche. E però a questo punto Fini e Formica prendono altre strade. Fini si chiede per quale ragione non ci sia più scandalo, forse per una questione sinergica, e cioè che «la politica corrotta ormai si muove dentro un paese corrotto, dove per rimanere onesti bisogna essere santi». Formica, invece, ricorda che la Prima repubblica implose perché era un sistema senza alternativa (il Pci era escluso dall’esecutivo, il Msi addirittura dal famoso arco costituzionale), «con una legge elettorale che favoriva la disgregazione, con un’economia pubblica che soffocava il mercato, con partiti che comprimevano le realtà, con sindacati che bloccavano le dinamiche sociali. Bene, passati vent’anni, le cose sono migliorate o peggiorate? Venti anni più tardi, dopo che sono stati al governo tutti, dai naziskin ai terroristi rossi e chiunque stesse in mezzo, a che punto siamo?».

Mattia Feltri, La Stampa 13/5/2014