Massimo Sideri, Corriere della Sera 13/05/2014, 13 maggio 2014
HACKER ALL’ATTACCO, MANAGER LICENZIATO NESSUNO PUÒ DIRSI ESTRANEO A INTERNET
Gregg Steinhafel, suo malgrado, passerà alla storia come il primo top manager che nulla aveva a che fare con il mondo digitale e che pure agli hacker deve il suo licenziamento. Fino a pochi giorni Steinhafel sedeva comodamente sulla poltrona di amministratore delegato di Target, un brand che a noi europei non dice nulla ma che negli Stati Uniti è cresciuto fino a diventare, grazie al cosiddetto «cheap chic», la quinta catena di abbigliamento con 72 miliardi di dollari di ricavi. Per intendersi una sorta di Zara. È facile immaginare che dalla sua posizione si sentisse preoccupato dalla concorrenza degli altri colossi del retail , dall’andamento delle mode, dal costo del lavoro in Cina, dalla recessione e, infine, dalla propensione degli americani all’acquisto. Eppure è stato licenziato per non avere adeguatamente protetto dai criminali informatici 70 milioni di informazioni sui propri clienti e 40 milioni tra carte di credito e debito. Anche colossi come Amazon e Sony erano già stati oggetto di interesse da parte dei ladri del XXI secolo. Ma ora esiste la riprova che nessuno può considerarsi immune dal magma digitale che ha la capacità di infiltrarsi anche nei business più tradizionali.
In effetti, dal punto di vista commerciale, è ormai evidente a molti, se non a tutti, che la capacità del web di rielaborare il mondo dei segni — leggi scrittura, musica, transazioni — ha influenzato direttamente e indirettamente la formazione dei prezzi: un libro di carta come una canzone, qualunque sia il loro supporto fisico, sono ormai una variabile di quanto e come quella stessa informazione sia presente su Internet. Ma Steinhafel è un «pioniere» di legami nuovi, meno scontati per ora, destinati purtroppo a ripetersi.
Se serviva una sorta di raccolta di Esopo 2.0 per trasmettere i nuovi insegnamenti di questa entusiasmante ma difficile era in cui viviamo eccoci serviti: i difetti umani restano gli stessi. Ma al posto degli animali andrebbero messi hacker, virus, falle digitali e ansie, virtuali come il web ma non meno concrete di quelle del mondo industriale.