Filippo Ceccarelli, la Repubblica 12/5/2014, 12 maggio 2014
“DARÒ LA DENTIERA GRATIS A TUTTI” IL MARKETING ODONTOIATRICO DI SILVIO
Di tutti gli oggetti d’uso quotidiano, quello che s’immagina immerso in un bicchiere d’acqua sul lavabo o sul comodino è senza dubbio fra i meno glamour. E tanto meno lo è, la dentiera, in epoca di accentuato e smagliante giovanilismo renziano, ma forse proprio per questo ieri Berlusconi è tornato a evocare l’indicibile protesi, e anzi ancora una volta senza alcun pudore l’ha promessa a centinaia di migliaia di vecchietti, sua ultima ed estrema speranza elettorale.
Ma quanti gli crederanno stavolta? «Per esempio una cosa a cui avevo già pensato durante gli anni del governo, ma poi non e’ stato possibile realizzare — ha detto ieri — Al sud ho fatto quasi una classifica.
Ho visto che ci sono moltissime persone anziane a cui mancano i denti e che non hanno i soldi per pagarsi gli impianti dai dentisti. Lo Stato pagherà questi impianti dentali che durano per sempre».
Di tutti gli espedienti del marketing politico, la promessa odontoiatrica risuona come una delle più tristi, ma anche delle più buffe, con il che ottiene senz’altro un buon piazzamento nella classifica dell’ordinario grottesco che caratterizza la rappresentazione pubblica nazionale.
Un guaio supplementare è che sono precisamente 12 anni che Berlusconi s’è impegnato con questa storia delle dentiere gratis. Il suo primo annuncio risale infatti al maggio del 2002, e già allora la faccenda parve spudorata e al tempo stesso ridicola nel suo irrealistico svolgimento — ma questo purtroppo conta poco giacché con il passare del tempo la memoria si accorcia e avvizzisce.
Ciò non di meno, data l’intuizione del Cavaliere a proposito dei vecchietti sdentati — e data l’ironia del suo avversario Francesco Rutelli che a quei tempi non sarà stato giovane come oggi Renzi, ma certo lo era, e visibilmente, rispetto a nonno Silvio — fu costituita la classicissima commissione presso il ministero della Salute; e l’allora ministro Sirchia, su cui l’oblio appare non del tutto ingiustificato, diede quindi il via all’”Operazione Sorriso”.
A ben vedere c’era in quella denominazione tutto il demone sdolcinatamente illusorio e predatorio di un potere così irresponsabile da farsi crudele, ma senza nemmeno saperlo. Fin dall’inizio era ovvio che il welfare comportava cifre pazzesche. Gli anziani indigenti furono calcolati in numero di 800 mila; ogni dentiera sarebbe costata dai 2 ai 5 mila euri. Anche per questo i commissari si tennero sul vago. L’importante era far rimbalzare l’annuncio su qualche tg, poi una scappatoia si sarebbe trovata. Oltretutto, nulla a riguardo intimava il Contratto con gli italiani. Per cui dopo un annetto di silenzio, ma pur sempre alla vigilia di qualche elezione, nel 2003 venne fuori che si sarebbe avviata una sperimentazione in Piemonte e nel Lazio. Dagli 800 mila i vecchietti sdentati da gratificare si ridussero a seimila. L’anno seguente si venne a sapere che il progetto, oltre ad aver cambiato nome e perso le maiuscole, “Un sorriso, per gli anziani”, si limitava un bonus di mille euri, in pratica un incoraggiamento all’acquisto di una dentiera; mentre la platea si era assottigliata a 3.700 persone.
Però siccome a pensar male non solo si fa peccato e ci si azzecca sempre, come insegnò ad Andreotti un cardinale, ma le magagne sono in genere peggiori di quelle pensate, ecco che nel 2006 la Procura della Repubblica di Roma aprì un’inchiesta sulla “truffa delle dentiere”, anche se del destino di quel procedimento che per la verità coinvolse studi dentistici, non si hanno notizie precise. Sia come sia, nulla impedì che durante la campagna del 2008 il candidato dello schieramento avverso al centrodestra, e cioè Veltroni, rilanciasse in caso di vittoria un fondo sociale per le cure odontotecniche agli anziani — donde la formula: “diritto al sorriso”.
E tuttavia vinse di nuovo San Silvio. Il quale nei giorni del terremoto dell’Aquila fece la grazia a una signora che aveva perso la dentiera sotto le macerie — né i tg mancarono di mandare in onda anche la gratitudine per il lieto fine. E qui più o meno si era rimasti, sul terreno dei benefici e dei bonifici.Poi è arrivato il giovane Renzi, e per reazione di marketing Berlusconi ha accentuato il suo profilo senile. Dai servizi sociali con i vecchietti quest’ultima malinconica zampata. Troppo impegnative, sia l’inesorabile vecchiaia che le indispensabili dentiere, per lasciarle ai leader in piena smania elettorale.
Filippo Ceccarelli, la Repubblica 12/5/2014