David Marceddu, Il Fatto Quotidiano 12/5/2014, 12 maggio 2014
ROMA, UN’OPERA ETERNAMENTE RIMASTA A METÀ
Come funziona nella città eterna lo scavo di una metropolitana lo ha raccontato Fellini nel suo film Roma. Dove buchi con la talpa trovi necropoli, affreschi, perfino zanne di mammuth. Il regista raccontava i cantieri per la Linea A, iniziata a metà anni 60 e terminata nel 1980. La trama è la stessa anche oggi: il sogno di vedere terminata la linea C (la B, costruita tra il 1935 e il 1955, fu un altro esempio di lentezza) si scontra con la necessità di preservare l’archeologia. Ma fosse solo questo. Gli altri “mammuth” che i lavori incontrano sulla strada sono quelli della burocrazia e dei contenziosi legali. Un esempio: qualche mese fa gli operai del tratto T3 sono scesi su via dei Fori imperiali con camion e betoniere per protesta: da mesi non vedevano gli stipendi perché la giunta comunale non sbloccava i fondi.
A parlare della linea verde della metropolitana romana, che taglierà la città da nord-ovest sino alla periferia est, si era iniziato già nei primi anni 90. Nel frattempo i costi per questi 25 km di tratta sono lievitati dagli 840 miliardi di lire, nelle stime di 25 anni fa, agli oltre 3 miliardi di euro attuali. E c’è già chi parla di 5 miliardi. A certificare le miracolose lievitazioni è stata la Corte dei conti, che nel 2011 ha fatto le pulci a un’opera che doveva servire a portare i pellegrini a San Pietro per il Giubileo del 2000 e che forse riuscirà a portarci quelli del Giubileo 2025. Il tratto da Pantano alla stazione Lodi sarà aperto entro il 2014, mentre, se tutto va bene, alla stazione San Giovanni in Laterano (scambio con la Linea A) i passeggeri potranno arrivarci nel 2015. Per raggiungere Piazza Venezia da San Giovanni invece bisognerà attendere il 2018, forse il 2020. Intanto romani e turisti si ritrovano in questi mesi i cantieri aperti davanti al Colosseo. Il tutto mentre il museo sotterraneo progettato all’interno della futura stazione Fori Imperiali, destinato a esporre i resti ritrovati durante i cantieri, non si farà più. Mancanza di fondi. Lo stesso motivo per cui anche la promessa Linea D non si vedrà prima di qualche decennio.
Intanto mentre Roma, coi suoi attuali 40 km di linea, arranca (è solo 28° in classifica per lunghezza) il mondo corre. Lasciando stare Milano, che si difende coi suoi 90 km, e le più piccole reti di Napoli, Brescia e Torino, perfino nella povera Grecia, Atene, che pure con l’archeologia ha qualche problema, ha 85 km di linea. Lisbona ha un’efficiente rete metropolitana che per 45 km unisce tutti i punti della città, aeroporto incluso. La "Tube" di Londra è la più antica al mondo e la più lunga d’Europa: i suoi tunnel hanno fatto la storia e durante la guerra hanno salvato migliaia di inglesi dalle bombe naziste. A seguire, la "Metro de Madrid": 309 km per 300 stazioni, la ottava nel mondo per estensione. Qui hanno fatto sul serio: la Linea 8, 40 km di scavo, iniziata nel 2000, è stata consegnata nel 2003. Quella di Mosca, intitolata a Lenin, è invece la rete più affascinante. La stazione Kievskaja è un capolavoro artistico con i suoi marmi bianchi e gli affreschi (ma anche San Pietroburgo non scherza a riguardo). La metro moscovita racconta anche un pezzo di storia. Le stazioni della Linea Arbatskaja dovevano fungere anche da rifugi in caso di attacco atomico durante la guerra fredda. Oltre ai 290 km destinati al pubblico esisterebbe a Mosca anche una rete segreta, scavata più in profondità, destinata al collegamento tra i palazzi del governo e i bunker sotterranei. Ma nessuno la ha mai vista. La "Métropolitain" di Parigi è una delle più antiche. Famosa per i suonatori (c’è addirittura un regolamento ad hoc per loro) è lunga 200 km e in Europa è la quarta per estensione. Poi c’è la linea più antica dell’Europa continentale: inaugurata nel 1896 dall’imperatore Francesco Giuseppe, la "Földalatti" di Budapest è patrimonio del’umanità per l’Unesco.
Fuori Dall’Europa non si può dimenticare Shanghai con la sua underground più lunga del mondo: 459 km scavati dal 1993 a oggi. Pechino non è da meno: 456 km. Seul avrebbe il primato (537 km), se non fosse che il 30% della sua rete non è in sotterranea. Tokyo ha la più antica metropolitana in Asia, che è anche la più frequentata al mondo: 40 milioni di transiti al giorno contro i 750 mila di Roma, i 9 milioni di Mosca e i 4 milioni di New York. La Grande Mela ha la subway più estesa delle Americhe, con 368 km scavati tra fine 800 e inizio 900. Segue Città del Messico. Infine un accenno all’unica metropolitana in terra d’Africa (se si eccettua quella modesta di Algeri): al Cairo, le due carrozze intermedie della metro sono riservate a quelle donne che non desiderano viaggiare insieme agli uomini.
David Marceddu, Il Fatto Quotidiano 12/5/2014