Chiara Bussi, Il Sole 24 Ore 12/5/2014, 12 maggio 2014
CERCASI MOROSO OSTINATAMENTE
«Sono in arretrato con le bollette della luce? Mi creda, questo è l’ultimo dei miei problemi. Avevo tre dipendenti e ora sono rimasto solo. Da due mesi siamo fermi e non so se domani la mia attività sarà ancora in piedi. Ho molti debiti, ma per tutti la risposta è la stessa». La scena si svolge nell’hinterland milanese in una mattina di inizio maggio al seguito di Laura, addetta di una società di recupero crediti. Una caccia al tesoro tra citofoni muti, telefoni che squillano a vuoto, interlocutori rassegnati che hanno fatto il passo più lungo della gamba o che la crisi ha trasformato in insolventi loro malgrado. Qualche chilometro più in là inizia la ricerca di un cinquantenne che ha "saltato" dodici rate del mutuo. Ma nessuno risponde. «È da un po’ di tempo che non lo vediamo», si lascia sfuggire una vicina. Laura (il nome è di fantasia) estrae un documento e infila nella cassetta delle lettere del "debitore" i suoi recapiti per essere contattata «con urgenza». La meta successiva è una società immobiliare che ha contratto un prestito di 15mila euro, ma ha "dimenticato" nove rate. Nella sede legale non c’è nessuno, così Laura compone il numero ed è più fortunata. «Domani farò il bonifico – risponde il titolare – e così inizierò a saldare il mio debito». Laura gli ricorda che dovrà inviarle una copia dell’operazione per certificare il pagamento. Nel paese vicino inizia la ricerca di una ragazza che ha siglato un prestito ma poi ha interrotto i pagamenti e, dopo vari solleciti, è arrivata la «decadenza del beneficio del termine». Significa che ora, se vorrà saldare il suo debito, dovrà pagare tutte le rate in scadenza in un’unica soluzione. Della ragazza, però, non c’è traccia e anche questa volta i vicini, senza nemmeno chiederlo, forniscono indizi: si è trasferita in un’altra città. Non sanno dove sia nemmeno al recapito lavorativo da lei indicato , perché era un’occupazione a termine. Per trovarla occorreranno indagini supplementari in Comune, ma solo se la "debitrice" avrà notificato il cambio di residenza. Tutto da rifare insomma, con molte incognite. Il giro alla ricerca dei crediti fa tappa di fronte alla sede di un’azienda. Il titolare non ha finito di pagare un’auto acquistata nel 2010 e sembra aver rimosso quella transazione. «Faremo il possibile per venirle incontro - dice con gentilezza Laura – possiamo accordarci su un saldo e stralcio con lo sconto oppure su un piano di rientro». L’imprenditore scuote la testa : «Mi dispiace - risponde – sono nullatenente e non posso pagare. La mia azienda è fallita, non so proprio dove trovare i soldi».
Chiara Bussi, Il Sole 24 Ore 12/5/2014