Europa.it 12/5/2014, 12 maggio 2014
CHI È RAFFAELE CANTONE, IL CAPO DELL’ANTICORRUZIONE
Napoletano di nascita ma cresciuto a Giugliano, a una Scampia di distanza dal capoluogo campano, Raffaele Cantone è entrato in magistratura a 28 anni. Con un curriculum di tutto rispetto, è stato chiamato prima da Letta e poi da Renzi a presiedere l’Autorità nazionale Anticorruzione. Un organismo che ora il premier vuole come «task force» per cacciare i corrotti dall’Expo milanese.
A lungo magistrato impegnato nella lotta contro la camorra, Cantone ha lavorato anche presso l’Ufficio del Massimario della Cassazione e ha scritto diversi libri: il primo, nel 2008 Solo per giustizia, (edito da Mondadori) l’ultimo, del 2013, Football Clan (Rizzoli) nel quale con Gianluca Di Feo ricostruisce i rapporti tra mafia e pallone.
Da magistrato, è stato fino al 2007 alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e ha condotto importanti indagini contro il clan camorristico dei Casalesi che si sono concluse con l’ergastolo di boss del calibro di Francesco Schiavone, detto Sandokan, Francesco Bidognetti, Walter Schiavone, Augusto La Torre, Mario Esposito.
In seguito a queste inchieste, minacciato dalla camorra, ha dovuto condurre per anni una vita blindata. Saviano, nel 2011, lo ha proposto come candidato sindaco di Napoli. Ma Cantone ha declinato sempre ogni invito ad entrare in politica. Ha accolto, invece, quello di diventare Garante dell’Authority anticorruzione.