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 2014  maggio 13 Martedì calendario

TRADIMENTI

«Abbiamo tradito il pensiero dei padri fondatori. Il calcio era uno sport d’attacco, per pigrizia abbiamo privilegiato la fase difensiva» (Arrigo Sacchi e la crisi del calcio italiano).

INSEGNANTI «In Italia abbiamo una nostra cultura, è inutile pensare a Barcellona o Bayern. Il fatturato fa la classifica di Champions. Dobbiamo puntare sui vivai, ma ci vuole tempo. E ci vogliono insegnanti di calcio, non allenatori» (Massimiliano Allegri).

LATINI «Mi sento sempre molto vicino agli italiani: siamo latini, siamo persone che vivono le cose, che vivono la strada. Usciamo per cenare, ci piace stare in giro» (Rafa Nadal).

DUBBI «Capisco l’imbarazzo di Prandelli. Fossi nei suoi panni avrei gli stessi dubbi sulla convocazione di Rossi. Si tratta di una scelta difficile. Vi dico di più: se non ci fosse stato in ballo il Brasile non credo che avrei rischiato Pepito in queste ultime due partite di campionato» (Vincenzo Montella).

DIFFICOLTA’ «Posso dire questo: ho scelto l’Inghilterra e ho avuto delle difficoltà, non lo nascondo. Ma non ho avuto una stagione da buttare, adesso sto bene, ho ritrovato me stesso. Insomma sono a disposizione di Prandelli» (Emanuele Giaccherini).

VITTORIE «Le grandi squadre non possono mai sentirsi soddisfatte per aver vinto un solo trofeo, le vittorie chiamano vittorie» (Manuel Pellegrini, allenatore del Manchester City che ah appena conquistato la Premier).

IMPRESA «Come si vince il Giro d’Italia? Andando forte, evitando le fesserie e anche con un’impresa. Ma l’impresa non è obbligatoria» (Michele Scarponi).

CUCINA «Mi convinse Ross Brown, ricordo che eravamo seduti al tavolo di cucina di mia madre. Credetti subito nel progetto della Mercedes ma mai avrei immaginato di poter vincere una gara con 50” di vantaggio sulla Red Bull» (Lewis Hamilton).

MIGLIORE «Non so se sono il velocista più forte al mondo. Quello di fare graduatorie è più un lavoro di voi giornalisti. Però credo che io, Greipel e Cavendish siamo un gradino sopra gli altri» (il belga Marcel Kittel).

CASINO «Non credo che la gente venga a vedermi perché spera che io faccia casino. Le stupidaggini si fanno e si pagano. Certo che lo so, me ne accorgo, non vorrei farle, ne risento io per primo. Ma i numeri 1 sono sempre bastonati, sotto questo aspetto, anche se non ho preso multe» (Fabio Fognini).