Mar. Man., Il Sole 24 Ore 8/5/2014, 8 maggio 2014
NELLE HOLDING BERLUSCONI DEBUTTA ANCHE ELEONORA
La nomina è recente e, sulla carta, segna il debutto ufficiale di Eleonora Berlusconi nella lunga filiera di società che controllano il gruppo Fininvest. La secondogenita nata dal matrimonio tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario, classe 1986, finora assente negli organigrammi del gruppo, è stata nominata amministratore delegato della Holding italiana quattordicesima.
Il veicolo a cui fa capo il 21,42% della Fininvest e partecipato dalla stessa Eleonora, insieme ai fratelli Luigi e Barbara con quote paritetiche, ha infatti rinnovato da poco il board in occasione dell’approvazione dell’ultimo bilancio d’esercizio che ha garantito lo stacco di un dividendo di 15 milioni su un utile netto pari a 20 milioni circa. In occasione della nomina del nuovo consiglio di amministrazione da parte dell’assemblea degli azionisti, Luigi Berlusconi è diventato presidente del cda e nel board sono entrati anche manager esterni che ruotano nella galassia Fininvest. Si tratta di Federico Rampolla, attuale responsabile della Digital Innovation di Mondadori e di Furio Pietribiasi, un dirigente del gruppo Mediolanum. La vera novità però è stata formalizzata solo in un secondo tempo, ovvero in occasione del primo board che ha conferito cariche e poteri al nuovo consiglio della Holding italiana quattordicesima. In questo contesto è maturata – appunto – la decisione di attribuire il ruolo di consigliere delegato ad Eleonora. A differenza dei fratelli, Luigi, Barbara e Marina, presidente della Fininvest, Eleonora non siede infatti nel consiglio di amministrazione della holding di via Paleocapa. Né, tantomeno, ha incarichi in altre società controllate. Il vertice della holding italiana quattordicesima, che sarà condiviso con il fratello Luigi, rappresenta dunque la prima vera poltrona. Peraltro, la stessa Eleonora, nell’ambito della attribuzione dei poteri, potrà svolgere, senza limiti di importo, una serie di attività di rappresentanza e in ipotesi di assenza del presidente, tutti i poteri di ordinaria amministrazione nei limiti dell’importo di 30 milioni per singola operazione. Servirà, invece, la firma congiunta di Eleonora e Luigi per tutte le operazioni superiori ai 30 milioni, ma non a 50 milioni, per singola operazione.
Mar. Man., Il Sole 24 Ore 8/5/2014