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 2014  maggio 07 Mercoledì calendario

ANNALISA CHIRICO: «SULLE DONNE SIAMO PEGGIO DEI TALEBANI»

Annalisa Chirico, ma perché Siamo tutti puttane, come dice il titolo del tuo li­bro? Suona un po’ offensivo.
«E invece non lo è, perché uso questo termine in senso lato per indicare le persone che vogliono farsi strada, riuscire nella vita. E per farlo usano le doti avute dalla sorte come meglio possono, che siano del corpo o della mente».
Ma metti sullo stesso piano un carisma innato, una mente brillante o un invidiabi­le decolletè.
«Credo che ci sia ec­cessiva atten­zione al corpo, troppa prude­rie. Usare un bel seno non è più di­sdic­evole che sfrut­tare una mente in­telligente. Non c’è una gerarchia. Ma in Italia negli ultimi 20 an­ni per rispondere alla variabile imprevista Ber­lusconi il dibattito si è in­cancrenito. Tutta colpa di un femminismo talebano con il qua­le la sinistra spostava lo scontro dal piano politi­co­a quello mo­rale, per po­tersi affer­mare non per quello che faceva ma per ciò che presumeva essere: moralmente superiore».
Eppure, la portavoce della Li­sta Tsipras Paola Bacchiddu per raccogliere voti come can­didata alle europee ha posta­to su Facebook e Twitter la sua foto in bikini, scrivendo: io uso qualunque mezzo.
«Ed è stata criticata per questo anche da sinistra. Invece la sua è una trovata goliardica e va d’ac­cordo con la tesi del mio libro: il ri­fiuto di ogni stereotipo della sini­stra femminista bacchettona, che ci ha fatto credere di dover scegliere tra Belen e una dotta professoressa, tra madonne e puttane. Non può essere così. Ri­cordo Bersani che diceva: Belen non potrà essere mai un modello per mia figlia. Come lui parlano tanti esponenti di sinistra, oppo­nendo al berlusconismo il bol­drinismo. Mentre Renzi ha capi­to che è un errore e si è smarca­to».
Il libro è nato quando seguivi il«pornoprocesso»alle Olget­tine, come l’hai definito...
«Da cronista ho visto lì confon­dere il reato con il peccato. Ho provato rabbia e incredulità sen­tendo fare alle 33 ragazze, non im­putate ma testimoni, domande piccanti sulla lingerie e i compor­tamentisessuali. Mentregiornali­ste di sinistra facevano credere di difendere la dignità della donna quando strumentalizzavano quelle ragazze in chiave anti Berlusconi. Come se l’unico assillo delle donne italiane fosse l’indo­mito fallo dell’allora premier».
A te che impressione hanno fatto le Olgettine?
«Non sono certo 33 timorate di Dio, ma ragazze che inseguono i loro sogni. Chi siamo noi per giu­dicarle, per negare il sacrosanto diritto di ciascuno di farsi strada come può? Il letto è un luogo inva­licabile. Bisognerebbe ripristina­re il rispetto per la privacy delle persone».
Hai detto di essere una femmi­nista pro sesso, pro porno, pro prostituzione. Perché?
«Perché il mio è un femmini­smo libertario, opposto a quello salottiero che vorrebbe imporre modelli da Arabia Saudita, dice al­le donne di coprirsi, censura la pubblicitàcheusailcorpofemmi­nile».
Dagospia ha messo a confron­to la foto della Minetti che sfi­la in b­iancheria intima e quel­la della Bacchiddu, scrivendo sulla prima: Questo era un c.... E sulla seconda: Questo è una provocazione. Tu con chi stai?
«Sto con entrambe, con tutte le donne che sanno giocare con il proprio corpo».