Lettera43 8/5/2014, 8 maggio 2014
SCAJOLA, PROFESSIONE INDAGATO
Claudio Scajola, prima di essere arrestato dalla Direzione antimafia di Reggio Calabria con l’accusa di aver favorito la fuga dell’ex deputato pdl Amedeo Matacena, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa e attualmente latitante, aveva già avuto altre disavventure giudiziarie. A partire dal lontano 1983, quando fu arrestato nell’ambito di Mani Pulite e poi prosciolto. Ecco tutti i guai giudiziari nel curriculum di Claudio Scajola. Che finora non è stato mai condannato.
Nel 2010, si è dimessso dal ministero dello Sviluppo economico, per la vicenda della casa di via del Fagutale, che risultò essere stata comprata in parte dall’imprenditore Diego Anemone, all’«insaputa» del ministro. Pochi mesi fa, per quella inchiesta è arrivata l’assoluzione dai giudici romani in primo grado.
Poi c’è stata l’inchiesta relativa al Porto di Imperia. Anche qui le accuse sono state archiviate. L’inchiesta è partita nel settembre del 2010. L’ipotesi iniziale era di associazione per delinquere.
L’ex ministro del governo Berlusconi è indagato anche per ricettazione. Nel corso di una perquisizione in casa sua, nel corso del 2013, sono stati ritrovati documenti riservati provenienti da attività d’intelligence: le carte riguardavano personaggi di primo piano della politica e della vita pubblica. La perquisizione era scattata nell’ambito di un’altra inchiesta condotta dai pm di Imperia, sul presunto prezzo di favore che Scajola, accusato di finanziamento illecito, avrebbe ottenuto per i lavori nella sua villa.
L’inchiesta relativa a Finmeccanica è ancora in corso. I pm ipotizzano il reato di corruzione internazionale, per un presunto tentativo di mediazione nell’affare sulle forniture effettuate da Agusta Westland, Selex e Telespazio al governo di Panama nell’ambito di accordi stipulati con lo stato italiano attravreso la società panamennse Agafia.