Fiamma Satta, Vanity Fair 7/5/2014, 7 maggio 2014
“VALORI CAPOVOLTI: GLI APPLAUSI A CHI LA FA PIÙ GROSSA”
Nel suo libro Il maestro dentro (Add) Mario Tagliani, che da oltre 30 anni insegna all’Istituto Penale Minorile «Ferrante Aporti», dedica un capitolo a Omar, il 17enne rinchiuso lì nel 2001 per aver trucidato insieme alla 16enne Erika la mamma e il fratellino di lei. Tagliani racconta di averlo trovato, dopo le vacanze estive, perfettamente integrato con gli altri minori detenuti, in una posizione di leader riconosciuto e ammirato, e scrive: «In quel mondo in cui ero immerso e in cui provavo a cambiare un poco le cose, la scala dei valori si era completamente capovolta: chi aveva commesso il reato più grave saliva in cima alla scala del successo». Tale tragico capovolgimento capita anche fuori le sbarre, nel mondo che si vorrebbe governato dalla «meritocrazia». Talvolta anche qui, più la fai grossa più meriti gli applausi, per esempio quelli che gli agenti del Sindacato di Polizia hanno tributato a Rimini ai loro colleghi condannati per aver ucciso massacrandolo di botte e manganellate l’innocuo 18enne Federico Aldrovandi, nel 2005 a Ferrara. Il fragore della loro oscena standing ovation è stato intollerabile. Imparassero a controllare la foga delle loro mani applaudenti,
che poi forse riusciranno a frenare anche quella dei manganelli.