Fabio Tonacci, la Repubblica 7/5/2014, 7 maggio 2014
L’ESERCITO DEGLI INDOVINI
IL futuro, eccolo il business del presente. Venduto un tanto al chilo, previsto, millantato, ipotizzato, condizionato, immaginato. Truffato. Troverò un lavoro? Avrò i soldi per il mutuo? E il prestito della banca, me lo danno o no? Il mago Enzo, le risposte, ce l’ha. Basta chiamarlo al cellulare, telefonare ore pasti e astenersi perditempo. Anche Mafalda, cartomante novantenne dei vicoli di Genova, vede il domani nei tarocchi. Lo compri con pochi euro, un consulto di qualche minuto, e tutto diventa chiaro. «Vengono avvocati, ingegneri, disoccupati, casalinghe — racconta — mi interrogano sulla loro professione, vogliono sapere quando il figlio o il nipote troverà un impiego». E a giudicare dalla fila che ogni mattina, all’alba, si forma sotto casa sua, l’occulto in tempi di crisi economica è diventato qualcosa di più del fenomeno di folclore.
Astrologi, rabdomanti, medium, guaritori della psiche, spiritisti, sensitivi, sedicenti indovini, improbabili chiaroveggenti, satanisti, venghino signori venghino, che c’è spazio per tutti nel sempre più florido universo della magia. Sono 160 mila gli operatori del settore e a loro nel 2013 sono rivolti 13 milioni di italiani. Anche solo per scherzo, per provare una volta, insomma non è vero ma ci credo. E ci vado. Lo fa un italiano su cinque. Un numero enorme, lievitato proprio negli ultimi tre anni di sbriciolamento delle certezze economiche: nel 2010 erano 10 milioni, oggi 3 di più, secondo le stime del Codacons.
L’equazione nemmeno tanto arcana che disegna la parabola al rialzo del fatturato della cabala, arrivato a 8,3 miliardi nel 2013 (+18,5 per cento rispetto all’anno prima), recita così: più c’è crisi, più c’è bisogno di fortuna. Qualsiasi fortuna, anche “artificiale”. «Si chiede all’irrazionale quello che la società e la politica, soprattutto quella di tipo clientelare, non riesce più a garantire », ragiona Mario Centorrino, professore ordinario di politica economica nell’Università di Messina, che ha studiato la materia. «Il boom c’è soprattutto al Nord, perché è qui che la crisi ha aggredito di più la sicurezza delle famiglie». In effetti in Lombardia, secondo i dati del Osservatorio Antiplagio 2014, ci sono 2800 operatori, di cui 2000 solo nella città di Milano. Duemila dispensatori di previsioni a pagamento, per 200mila clienti. Il mercato degli imbonitori muove soldi, ingrassato com’è da 30 mila consulenze a pagamento al giorno, da cartomanti da 100 euro a consulto, da talismani e amuleti che arrivano a costare fino a 1250 euro. E che hanno bisogno di una ricarica periodica di fortuna, altrimenti non proteggono più. Trovata commercialmente geniale di chi con il domani vuole fare i soldi oggi.
«Ma io non truffo nessuno eh», si affretta a specificare il mago Eros, che vive a Roma. Non riceve di persona, fa tutto via telefono, una decina di clienti al giorno. «La maggior parte dei consulti riguarda ancora i “ritorni”». Nel gergo, sono le richieste di riavvicinamento a ex fidanzati o persone non più innamorate.
«Ma sempre di più mi interrogano su questioni di lavoro. Ho degli avvocati come clienti che non prendono decisioni se prima non mi chiamano». A che prezzo? «Una ricarica telefonica», dice, «oppure mi mandano i soldi per posta». Con un centinaio di euro riattiva pure gli amuleti. Che siano d’argento o di stagno, non importa. «Se l’obiettivo è la ricchezza economica — spiega — è importante che le preghiere e i riti siano fatti il giovedì dalle 10 alle 12». Tassativo, prendere nota.
E allora bisogna entrare nel negozio “Esotericamente” nel centro di Torino e parlare con Andrea, per capirne qualcosa di più. «I talismani salomonici costano in media 40-50 euro. Per la protezione dei lavoratori dipendenti funzionano quelli di Giove, in stagno». Per chi invece ha una ditta, un negozio o una fabbrica, invece, meglio quelli del Sole, su foglio d’oro. Costo, da 50 euro in su. Anche molto in su, a seconda dei modelli. «Abbiamo anche un piccolo tempio per il rito di ricarica», spiega Andrea, che vende al dettaglio ma spedisce anche via web. «Grossi aumenti degli affari negli ultimi tempi, però, non ne abbiamo visti».
Francesco Pannunzio, dell’Osservatorio Antiplagio, ha una spiegazione anche per questo. «L’offerta degli operatori — dice — si è talmente dilatata che si fanno una gran concorrenza, per cui i prezzi si sono abbassati» Il tariffario dell’occulto è un listino che si aggiorna di anno in anno. Al momento prevede: dai 200 ai 500 euro per un incontro con un guaritore della psiche, 300 euro per malefici e fatture contro qualcuno, 1500 euro per contattare un defunto in una seduta con uno spiritista, dai 2000 ai 3500 euro per partecipare a un rito satanico. Tutto al nero, senza pagare un euro di tasse.
Tra maghi e magheggi, però, qualcuno rimane scottato. A Frosinone un anno fa a un insegnante con problemi sentimentali due ciarlatani hanno spillato 555mila euro, prima di finire in manette. Si erano fatti intestare anche delle proprietà. È stata la truffa più alta, in termini di denaro, avvenuta in Italia per mano di un fattucchiere. A Bari ci sono decine di operatori che ricevono negli hotel, vestiti come manager, millantando di avere chiaroveggenti in famiglia. Ci sono gli itineranti, quelli che agganciano solo attraverso il web, e i venditori di numeri al lotto contattabili digitando i famigerati numeri telefonici 899 a pagamento.
Gioco e magia sono due facce della stessa medaglia, dimostrano le statistiche. Crescono di pari passo. «Sono alimentati dalla crisi della razionalità cui stiamo assistendo nella nostra società — spiega lo psicologo Massimo Ammaniti — la logica per ottenere qualcosa non è più quella del lavoro, ma diventa il caso, la lotteria. Quindi uno finisce per rivolgersi a qualcuno che si dichiara onnipotente e capace di regalare la buona sorte». E quel qualcuno, non serve un indovino per capirlo, fa i soldi.
Fabio Tonacci, la Repubblica 7/5/2014