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 2014  maggio 04 Domenica calendario

IL GIOVANE TORLONIA SALE IN CAMPIDOGLIO PER PROGETTARE LA CITTÀ DEL ’900


Nella primavera del 1882 il Comune di Roma è in crisi per una disastrosa situazione finanziaria e si corre ai ripari il 4 maggio affidando la gestione al nobile Leopoldo Torlonia come «facente funzioni di sindaco». Appena laureato, l’aristocratico romano nel 1877 entra in politica come deputato della Destra, ma l’anno successivo abbandona la carica per entrare a far parte del consiglio comunale; ed eccolo membro della giunta nell’amministrazione di Emanuele Ruspoli, alla quale succede il 12 ottobre 1881 quella di Luigi Pianciani, che regge solo sette mesi, fino al 4 maggio 1882. L’incarico non è esaltante, perché Torlonia deve correre ai ripari per aiutare un’amministrazione malsana; e così il nobile romano s’impegna subito nel riassestare la struttura comunale e nel dare alla città un’immagine nuova.
Prima di tutto Torlonia cura l’immagine dell’Urbe e vuole che il Comune abbia uno stemma che, a parte il simbolo della lupa, ritenuta un’immagine di vecchio stampo, mostri un volto nuovo della capitale. Ed ecco il blasone costituito da uno scudo gotico color porpora su cui è presente in alto a sinistra, nella cosiddetta destra araldica, una croce greca seguita dal motto S.P.Q.R. (Senatus Populus Que Romanus) posto in diagonale; entrambi gli elementi sono di color oro, mentre lo scudo è timbrato da una corona di otto fioroni d’oro, cinque dei quali visibili. Una volta dato alla città un nobile contrassegno, che divenne ufficiale per la città solo con decreto del 26 agosto 1927, il nobile “facente funzione di sindaco” prosegue su questa strada per delineare l’immagine moderna che la capitale deve assumere; e lo fa impegnandosi nella costruzione di nuove strutture edilizie con finalità culturali e politiche, adeguate a una moderna capitale.
A cominciare dalla costruzione del Teatro Quirino il 22 maggio del 1882, alla quale fa seguito il 19 giugno l’inaugurazione di piazza Vittorio Emanuele II; questa è destinata a diventare un nuovo centro della città nel rione Esquilino. Realizzata da Gaetano Koch, la piazza assume un aspetto scenografico, circondata com’è da palazzi con ampi portici; il giardino al centro con i resti del Ninfeo di Alessandro e la cosiddetta Porta Magica, già ingresso della Villa Palombara, la rendono preziosa, anche se di lì a poco il mercato all’aperto ne avrebbe determinato un decadimento. Poi Leopoldo Torlonia inaugura la sede della Borsa in piazza di Pietra; e nel gennaio del 1883 il Palazzo delle Esposizioni in via Nazionale. Il nobile pensa anche all’apparato decorativo della città, tanto che il 3 maggio 1883 si ha la prima esibizione dei carabinieri a cavallo nel Carosello storico a piazza di Siena per i festeggiamenti legati al matrimonio del duca Tommaso di Savoia con la principessa Isabella Luisa di Baviera.
Sulla base di un piano regolatore si prosegue con la costruzione del monumento ai fratelli Cairoli, con le demolizioni per l’apertura di corso Vittorio Emanuele, con la posa in opera della prima pietra del Vittoriano, con il risanamento del Ghetto, con i lavori di ristrutturazione di San Giovanni in Laterano, con l’apertura del passaggio pedonale della Galleria Sciarra e con l’inaugurazione del monumento ai caduti di Dogali davanti alla Srtazione Termini. A fronte di questi lavori il 30 ottobre 1886 si ha la prima illuminazione pubblica a piazza Colonna. E pensare che il decreto di nomina a sindaco per Leopoldo Torlonia arriva solo il 10 aprile 1887, in pratica poco prima che l’aristocratico lasci l’incarico; infatti, il 30 dicembre Torlonia viene deposto dal primo ministro Francesco Crispi per essersi congratulato, a nome della città, con il cardinale vicario per il giubileo sacerdotale, ovvero per il cinquantesimo anno di sacerdozio di papa Leone XIII. Un comportamento filoreligioso che il governo fortemente laico non approva.

Claudio Rendina, la Repubblica – cronaca di Roma 4/5/2014