Tommaso Rodano, Il Fatto Quotidiano 4/5/2014, 4 maggio 2014
MARCHE, L’ALLUVIONE UCCIDE: SENIGALLIA SEPOLTA DALL’ACQUA
L’acqua che seppellisce le macchine, circonda e sommerge i primi piani delle case, minaccia e poi scavalca i ponti, affoga i campi coltivati.
L’acqua è ovunque, a Senigallia e nelle campagne marchigiane lungo la costa, in provincia di Ancona. L’alluvione ha già fatto due morti e decine di sfollati, anche se l’entità e i costi umani e materiali della calamità sono ancora difficili da valutare. La Protezione civile parla di una “situazione drammatica” e non esclude che ci possano essere altre vittime e altri dispersi. Intanto gli occhi sono sul fiume Misa, i cui argini segnano il confine del centro storico di Senigallia.
Ieri si è gonfiato fino a superare le barriere e invadere le strade. La Rotonda a Mare che è il simbolo e il punto di riferimento delle notti estive di Senigallia, quando la città e i suoi locali si riempiono di turisti, ieri aveva un aspetto assurdo e spettrale, quello di un enorme canale deserto.
Ma non c’è solo il centro della località marina a spaventare e a lamentare danni devastanti, ancora tutti da stimare: diverse zone delle Marche, nell’anconetano e nel maceratese sono state colpite dall’alluvione. Le strade e le case allagate sono anche a Osimo, Ostra, Corinaldo, Chiaravalle, Jesi, dove i mezzi di soccorso anfibi sono impegnati nel recupero di persone rimaste bloccate. Come un ragazzo, tratto in salvo mentre era aggrappato disperatamente alla pensilina di un supermercato, lottando per non essere trascinato via dalla corrente. Idrovore, gommoni e uomini di supporto sono arrivati anche dall’Emilia Romagna e dall’Abruzzo. Gli elicotteri del Soccorso Alpino hanno setacciato le aree colpite, per poi raccogliere le famiglie riparate sui tetti delle proprie case. Una scuola di Senigallia, l’Istituto Corinaldesi, è stata ostaggio dell’alluvione per quasi tutta la giornata. Circa un centinaio, tra bambini e genitori, hanno atteso per ore i soccorsi stipati negli ultimi piani dell’edificio. Alla fine sono stati caricati in piccoli gruppi sui camion dei vigili del fuoco, che per raggiungerli hanno dovuto guadare le strade invase dall’acqua. Ora ai marchigiani non resta che guardare verso il cielo e sperare in un po’ di tregua. L’emergenza meteo era stata emessa dalla Protezione civile sabato pomeriggio: livello d’allerta tre su quattro. Da allora la pioggia non ha smesso di cadere quasi mai. E le previsioni meteo mettono ancora angoscia: dovrebbe andare avanti senza sosta anche oggi e l’emergenza è prolungata fino a mezzanotte. Il presidente della regione Gian Mario Spacca ha già annunciato la scontata richiesta dello stato d’emergenza al Consiglio dei ministri. In serata, l’ha raggiunto la telefonata di Matteo Renzi, che ha garantito “il tempestivo intervento” dell’esecutivo e un contatto costante con il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli.
Le morti accertate per il momento sono due. La prima persona che ha perso la vita ieri è un uomo di 86 anni di Roncitelli, una frazione di Senigallia. Nicola Rossi ha accusato un malore in casa ed è morto prima di essere caricato sull’elicottero che lo avrebbe portato in ospedale. Non c’era modo di mandare un’ambulanza che gli salvasse la vita: le strade del borgo erano diventate fiumi di fango.
L’altra vittima è un uomo di 80 anni, Aldo Cicetti. Anche lui in una piccola frazione di Senigallia, Borgo Bicchia. È stato trascinato via dalla corrente nella sua abitazione: era in cantina, tentava di mettersi in salvo insieme alla moglie. Lei ce l’ha fatta, lui è stato travolto.
Tommaso Rodano, Il Fatto Quotidiano 4/5/2014