Laura Bandinelli, La Stampa 3/5/2014, 3 maggio 2014
“SEGNO AL MILAN E POI MI SPOSO. PER WANDA HO BUTTATO 4 TELEFONI”
[Intervista a Mauro Icardi] –
Mauro Icardi, negli ultimi tempi sta twittando di meno. C’è un motivo particolare?
«Ho poco tempo libero, perché sono molto impegnato soprattutto a organizzare il mio matrimonio (si celebrerà il prossimo 7 giugno, ndr) che faremo dentro un castello di Buenos Aires. Ci saranno più uomini della sicurezza che invitati! E poi quando non mi alleno viaggio, io e la mia fidanzata Wanda siamo appena stati a Eurodisney con i bambini».
Lei è solito passare molto tempo con i figli che Wanda ha avuto da Maxi Lopez. Alla sua età non è una scelta comune.
«Sono abituato a frequentare gente più grande di me e mi considero più maturo rispetto ai miei 21 anni. Siamo una famiglia, amo Wanda e amo anche i bambini».
Per i suoi tweet ha ricevuto anche molte critiche, non pensa che si sia un po’ esagerato?
«Sono state scritte tante bugie su questa storia, soprattutto in Argentina. Ma non mi stupisco, le riviste sulle quali sono comparsi quegli articoli hanno venduto molte copie».
Rifarebbe tutto?
«So quello che faccio e se lo faccio è perché mi sento bene così».
Che cosa le ha detto Mazzarri?
«Nulla di speciale, continua a ripetermi che devo lavorare».
Quando l’allenatore l’ha sostituita contro il Napoli non sembrava felicissimo.
«Mi aveva chiesto di pressare di più a centrocampo, ma ero troppo solo. Quando sono uscito gli ho semplicemente chiesto: cosa potevo fare di più? Il mio gesto poi è stato frainteso».
A Genova ha sfidato il pubblico con quell’esultanza dopo il primo gol alla Sampdoria.
«Assolutamente no, ho sempre esultato in questo modo (con la mano all’orecchio, ndr). In quel momento tutti mi insultavano e mi fischiavano, volevo rispondere e non sono pentito».
Balotelli soffre quando il clima gli è ostile.
«Per me invece è l’esatto contrario, mi esalto».
È più difficile battere un Milan con Balotelli e Pazzini?
«Sì, perché insieme sanno essere davvero pericolosi».
In molti sostengono che Mario giochi troppo lontano dalla porta.
«In effetti non dovrebbe toccare a lui uscire dall’aerea per recuperare i palloni. Io al suo posto avrei dei problemi».
È giusto accomunarla a Balotelli per motivi caratteriali?
«Ognuno ha la sua personalità, non conosco Mario ma me lo descrivono come un bravo ragazzo».
Che cosa le piace di lui?
«Che se ne frega di quello che dice la gente».
E se dovesse fargli una critica?
«A volte ha degli atteggiamenti esagerati. Ad esempio non mi sono piaciute le immagini della quasi scazzottata con Roberto Mancini quando era al City».
Un appassionato di calcio che va a vedere il derby di Milano prova invidia pensando alla finale di Champions tra due squadre di Madrid?
«Questo derby è come una finale di Champions League. Anche se il livello è diverso».
Troverete un Milan più arrabbiato o più in difficoltà per le tensioni interne?
«Saranno arrabbiati perché vogliono vincere, ma non parlerei di un Milan in difficoltà. Lo erano a inizio stagione, adesso però sono dietro di noi».
Qual è il gol segnato in questa stagione a cui è più affezionato?
«Il più emozionante è stato quello alla Juve, ma se segno e vinco il derby allora credo che possa cambiare la graduatoria».
Si sente più un uomo mercato o un intoccabile?
«Nessuna delle due cose. Ho firmato un contratto e credo che questa sia la squadra giusta per crescere».
Si aspettava di segnare qualche gol in più?
«L’infortunio e la pubalgia mi hanno condizionato».
Icardi, ci tolga una curiosità. Va ancora in giro con cinque telefoni nelle tasche, come la scorsa estate in America?
«No, ne ho soltanto uno. Gli altri quattro me li ha buttati via Wanda».
Laura Bandinelli, La Stampa 3/5/2014