Giovanni Bensi, Avvenire 6/5/2014, 6 maggio 2014
IL MODELLO FINLANDIA PER USCIRE DALL’ANGOLO
«Finlandizzazione» come ricetta per superare la crisi ucraina? Sembra anacronistico, ma in Europa c’è chi ne parla. Oppure massicce iniezioni di denaro per Kiev sulla soglia del disastro economico? La Russia e l’Ucraina si stanno avvitando in una spirale di violenza che sembra non avere più limiti. La situazione appare altamente drammatica.
Non dimentichiamo, fra l’altro, che l’Ucraina è cruciale per il passaggio del gas russo verso l’Europa. Gli eccessi di Sloviansk e di Donetsk rischiano di lasciarci senza energia, oltre a danneggiare il sistema energetico del Paese. Che fare? La solita “domanda maledetta”, da Cernyshevskij a Lenin. È chiaro che molti (tutti) hanno sbagliato politica. Appare certo che il Cremlino, chiaramente, finora non ha un “piano B”.
La Russia è simile a un orso gravemente ferito, che però rimane forte, imprevedibile e conserva una lunga memoria. L’allargamento dell’Alleanza Nord-Atlantica, cioè della Nato, fino a comprendere la maggior parte degli Stati dell’Europa centro-orientale, anche se venne equilibrato dalla creazione del Consiglio Nato-Russia, non è stato né perdonato, né dimenticato da Mosca, che vi ha visto il primo serio attacco alla sua stabilità.
E qui la proposta-choc di un autorevole giornale tedesco, “Die Welt”: «Questa esperienza di guerra degli ultimi tempi è sufficientemente seria per abbandonare le frasi e le fantasie pericolose, tornando alla Realpolitik. Essa contiene però anche i contorni di una soluzione che si chiama “modello finlandese”. La Finlandia è una colonna portante dell’Unione Europea, conservando però e sottolineando la distanza rispetto alla Nato e cercando di non accostarsi troppo agli interessi russi. Se questo vale per la Finlandia – conclude “Die Welt” – potrebbe essere un salvavita per l’Ucraina». Una “finlandizzazione” per Kiev, dunque? Il modello funzionò durante la guerra fredda, quando la prudenza o la reticenza di un Paese verso l’Urss faceva parlare di “finlandizzazione” di questo Paese. E la stessa Finlandia, pure “finlandizzatasi”, si barcamenò abbastanza bene fra gli scogli dell’insidioso mare della guerra fredda. Ma oggi sarebbe una sconfitta della modernità se si dovesse ricorrere allo stesso modello. L’Ucraina, come, del resto, la stessa Russia, attraversa dalla fine dell’Urss una profonda crisi economica e alimentare. Non si può escludere che, con sostanziosi aiuti economici occidentali, i due maggiori eredi dell’Urss vengano a più miti consigli e cessino di spararsi per ragioni che non sono ben chiare neppure agli esperti.