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 2014  maggio 06 Martedì calendario

MADRID, PUGNO DURO ANCHE PER INFRAZIONI LIEVI


MADRID «Una curva in balia dei clan, qui in Spagna è inconcepibile, per tutto il lavoro fatto negli anni. Uno come Genny ‘a carogna, che dà ordini alla curva, non metterebbe piede allo stadio», assicurano al Consejo Superior del Deporte. Per il giro di vite normativo, l’Italia guarda al modello spagnolo e alla “legge di Prevenzione della violenza, del razzismo, della xenofobia e l’intolleranza nello sport” del 2007, che ha sviluppato un approccio globale, facendo della Spagna un riferimento per le politiche di prevenzione e sicurezza.
LE NORME
Anche se una sanzione come l’espulsione a vita dallo stadio del Madrigal del tifoso che aveva lanciato una banana a Dani Alves non è prevista dalla legge, ma «è una decisione che possono assumere i club, in quanto enti privati, nei confronti dei tesserati, in Spagna come in Italia», assicurano le fonti. La legge contempla sanzioni da 1 a 6 mesi di espulsione da qualunque recinto sportivo per infrazione lieve (discussioni, insulti o resistenza lieve); da 6 mesi a 2 anni per quelle gravi (incendio di bengala, incitazioni alla violenza o lancio di oggetti) e fino a un massimo di 5 anni per le molto gravi (scontri, aggressioni ad agenti, partecipanti o spettatori, invasioni). Con multe per i tifosi e anche per i club responsabili della mancata prevenzione che vanno da un minimo di 150 euro a un massimo di 650.000 euro per reati molto gravi, che includono «atti, condotte e offese razziste, xenofobe o intolleranti e incitamento alla violenza». Tifoserie separate, videocamere per identificare i responsabili delle violenze, “hinchas” stranieri scortati dall’aeroporto fino al rientro al paese d’origine, le misure per tenere a bada la follia. La decisione sulle sanzioni spetta alla Commissione statale antiviolenza, di cui fanno parte Procura generale, Consiglio Superiore dello sport, ministero degli interni, Federcalcio, Liga calcio professionale, polizia e guardia civile e Associazione club di basket, che si riunisce una volta la settimana. 895 quelle comminate nel 2012, che hanno contribuito a frenare la violenza, ma non a sradicarla. La morte nel 2003 di un tifoso del Deportivo negli scontri fra ultrà, in una partita di Copa del Rey contro il Compostela, è stata l’ultima delle 8 vittime dentro e intorno agli stadi negli ultimi 20 anni.