Lanfranco Palazzolo, Il Tempo 3/5/2014, 3 maggio 2014
PICIERNO, LA DEMOCRATICA REGINETTA DELLA SPESA
La politica del "dolce forno". La campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo sta entrando nel vivo. La rivelazione di queste prime battute del confronto politico degli ultimi giorni è senza dubbio l’onorevole Pina Picierno. In un modo o nell’altro la parlamentare del Pd si è riuscita a ritagliarsi un ruolo mediatico importante dopo aver mostrato a Ballarò lo scontrino di un supermercato per convincere gli italiani che con 80 euro si fa la spesa per due settimane. Messa così, secondo la Picierno con 160 euro si riuscirebbe a mangiare per tutto il mese. Roba da premio per la sopravvivenza. Secondo i dati forniti ieri da Federconsumatori è emerso che la spesa minima per i prodotti alimentari di una famiglia tipo composta da quattro persone (2 ragazzi e 2 adulti) è di 124,04 euro la settimana.
Ma chi è la parlamentare che guadagna la testa della lista democratica e dice agli italiani come devono fare la spesa? La Picierno è entrata in Parlamento nel 2008 grazie a segretario del Pd Walter Veltroni e alla defenestrazione di Ciriaco De Mita come capolista del Partito democratico in Campania. E pensare che lo stesso De Mita era stato l’ispiratore della Picierno per la tesi di laurea all’università di Salerno per l’anno accademico 2003-2004. Questo il titolo della tesi picerniana: «Analisi del contenuto nel discorso politico di Ciriaco De Mita. Un riscontro empirico: l’intervento a Mixer del 15 febbraio 1993». A volere la Picierno come capolista era stato Walter Veltroni, che la stessa Picierno, nel 2007, non avrebbe mai voluto alla guida del Pd: «Alla leadership del Partito democratico vedrei Anna Finocchiaro o Massimo D’Alema. Veltroni non sarebbe l’uomo giusto». Ma all’indomani della sconfitta alle politiche del 2008, Veltroni diventa indispensabile per la Picierno: «Il Partito democratico senza Veltroni non riesco nemmeno ad immaginarlo». E poi ancora: «Veltroni rimane l’unica guida possibile» (Vedi Corriere della Sera del 25 giugno 2008. Ma poi si adatta senza problemi a Dario Franceschini, a Pierluigi Bersani e a Gugliemo Epifani come leader. Prima di diventare la comunicatrice della politica renziana degli 80 euro la Picierno ne ha combinate di tutti i colori. Il 26 giugno 2012, invitata a Un giorno da pecora , la Picierno viene interpellata dai conduttori su un possibile accordo tra Pd e Udc. La Picierno risponde con una gaffe, sostenendo che l’alleanza si potrà fare solo quando Casini «porrà termine alla politica del dolce forno». In realtà la deputata del Pd intendeva alludere alla politica dei «due forni». Il "dolce forno" era un un fornetto elettrico per bambini degli anni ’70 ampiamente pubblicizzato su "Topolino". Il 15 maggio 2013 la Picierno ne combina un’altra. Su Twitter afferma che il gassificatore di Capua non «s’adda fare!», invece di scrivere «non s’ha da fare!», come aveva scritto Alessandro Manzoni su "I Promessi sposi".
tti i commenti negativi. Nessuno deve stupirsi se di fronte a tanti errori, giravolte e figuracce, la capolista del Pd abbia anche sbagliato a fare i calcoli per la spesa. Forse pensava di cucinare la spesa con il "dolce forno".
Lanfranco Palazzolo