Aldo Grasso, Corriere della Sera 4/5/2014, 4 maggio 2014
SE NEL CARRELLO DELLA SPESA NON C’È IL SENSO DEL RIDICOLO
Peggio di P.P. (Piero Pelù) c’è solo P. P. (Pina Picierno). Invece di rispondere con ironia alle accuse del rocker fintamente maledetto, ha pensato di vergare un trattatello sociale con sfumature celentanesche: «Quando la politica va veloce succede che il rock diventa lento… Probabilmente Pelù era impegnato in una registrazione di The voice e non si è accorto di quanto stava avvenendo nel nostro Paese. Forse non sa che gli 80 euro che il governo Renzi ha deciso di redistribuire a chi ha sempre pagato non sono un’elemosina come l’ha definita lui, ma il primo passo verso l’equità sociale».
Giuseppina Picierno, detta Pina, è la capolista del Pd alle Europee per la circoscrizione Sud e non perde occasione per avere un po’ di visibilità, spesso a costo del ridicolo. Come la storia dello scontrino da 80 euro. La scorsa settimana, il 23 aprile, nel corso di un’intervista al canale tv di Fanpage.it , a proposito del bonus Irpef da 80 euro per lavoratori dipendenti e assimilati in busta paga a fine maggio, aveva detto: «Chi dice che è troppo poco non conosce evidentemente le condizioni reali della vita delle persone, perché 80 euro al mese significa poter andare a mangiare due volte fuori, significa poter fare la spesa per due settimane».
Con la storia della spesa per due settimane è andata a Ballarò , è stata intervistata da tutti i giornali, si è fatta conoscere. E pazienza se è stata sbeffeggiata in lungo e in largo. Lei conosce come si fa politica dalle sue parti. Diplomata al Liceo Pedagogico e Sociale di Vairano Scalo, si è laureata con 110 e lode in Scienze della Comunicazione all’Università di Salerno con una tesi di laurea sul linguaggio politico di Ciriaco De Mita. È entrata in Parlamento nel 2008 grazie a Walter Veltroni (per accomodarsi poi con Franceschini, con Bersani, con Renzi…) e, soprattutto, alla defenestrazione di De Mita come capolista del Pd in Campania. Da brava massaia, non butta mai via niente.
Una volta in radio, parlando di un possibile accordo con l’Udc di Casini, ha teorizzato la politica del «dolce forno». Forse voleva dire «doppio forno», ma con 80 euro bisogna accontentarsi.
Intanto, la Pina rivolta lo scontrino e le idee come un abito, per servirsene più volte.