Giorgio Specchia, La Gazzetta dello Sport 5/5/2014, 5 maggio 2014
GLI 80.000 ULTRA’ TRA ALLEANZE E RIVALITA’ STORICHE
Gli ultras italiani sono tanti. Non ci si sbaglia se si quantificano quelli attivi oggi in almeno 80.000 unità. A questi vanno aggiunti circa 5.000 diffidati, colpiti cioè da Daspo (divieto di accedere alle manifestazioni sportive). I conti sono presto fatti. Solo sommando le più grandi curve italiane si arriva a centomila: 12.000 la Sud della Roma, 10.000 la Nord della Lazio, 8.000 la Nord dell’Inter, 8.000 la Sud del Milan, 8.000 la Sud della Juventus, 4.000 la Maratona del Torino, 6.000 la gradinata Nord del Genoa, 6.000 la gradinata Sud della Sampdoria, 6.000 la Sud del Verona, 6.000 la Fiesole della Fiorentina, 4.000 la Nord dell’Atalanta, 3.500 la Nord del Catania, 3.500 la Costa del Bologna e 15.000 del Napoli, dove le curve sono addirittura due, la A e la B. Da questo calcolo vanno tolti gli ultras occasionali, circa la metà. Ma il popolo che siede nelle curve degli stadi italiani comprende anche molte realtà fuori dalle metropoli e dalle grandi città e non bisogna dimenticare che il pianeta tifo è esteso da decenni anche ad altri sport, a cominciare dal basket fino all’hockey su ghiaccio. In un universo così diverso, nel corso degli anni si sono sviluppate amicizie e rivalità storiche. Alcune anche clamorose.
Pochi ricordano, ad esempio, che negli anni ‘80 gli ultras milanisti erano gemellati con romanisti e napoletani. O l’amicizia dei Cucs Roma col Commando Ultrà Napoli. O quella degli interisti con i veronesi fino a poco più di una decina di anni fa. La mappa del tifo in Italia è in continua evoluzione perché sono cambiate anche intere generazioni di ultras. La connotazione politica di certe tifoserie è mutata. Molte, soprattutto nel Nord Italia, hanno scelto una strada di depoliticizzazione con una sola costante, lo stacco dalla Lega Nord dopo l’introduzione della contestatissima tessera del tifoso voluta da Roberto Maroni. La tendenza recente sono invece i gemellaggi con le tifoserie estere, la cosiddetta «internazionale degli ultras», oggetto anche di recenti studi. Allo stato attuale non si ricordano trasferte di massa dall’Italia all’estero, o viceversa, per fare a botte con i nemici degli amici. L’esposizione di qualche pezza in una curva italiana o estera non significa affatto che dietro ci siano centinaia di teppisti. Per ora il fenomeno è piuttosto limitato… Il capitolo rivalità è altrettanto ampio, quasi speculare rispetto ai gemellaggi. E qui entrano in gioco fatti campanilistici (per esempio, Atalanta e Brescia), politici (Lazio e Livorno) o più semplicemente calcistici (Inter e Juve). Nell’elenco di rivalità, la tifoseria ultras più presente è quella del Napoli che, a parte Genova (sponda rossoblù), gode di scarsissime simpatie. Non a caso la norma sulla discriminazione territoriale, che colpisce i cori contro Napoli, ha portato alla chiusura di numerose curve, da Milano a Torino fino a Roma.