a.fan., La Gazzetta dello Sport 1/5/2014, 1 maggio 2014
IL SENOR RUIZ E L’INVENZIONE DEL FUTURO
A Pep quel che è di Pep. Il resto a Laureano. L’uomo che ha rivoluzionato la filosofia del Barcellona veniva dalla Cantabria. Parlava poco, pensava molto. Allenava una squadra di ragazzini sovvenzionata da un marchio di birra. E in una partita rifilò 9 gol al Barcellona. Anno 1972. Il presidente Agustì Montal, per caso alla partitella, s’infuriò: «Perdere dai venditori di birra!». La prese male. Però prese anche lui, Laureano Ruiz, classe 1937. Aveva giocato fino a 28 anni, con Racing Santander e Torrelavega. Ma allenava dalla culla. Nella testa. Il primo giorno al Barcellona disse al señor Agustì: «Non formerò corridori. Educherò calciatori. E crescerò uomini. Perché ogni mille che entrano qui, esce un solo campione. Agli altri almeno resterà l’educazione». E poi: «Prendete due squadre. Una di 18enni e una di 15enni che sanno passarsi la palla. Su 10 gare, i 15enni ne perderanno una. Forse». Stava nascendo il tiqui taca. Tecnica, tecnica e ancora tecnica. Prima di Cruijff. Prima di Pep.