Roberto Procaccini, Libero 1/5/2014, 1 maggio 2014
PADIGLIONI ED EVENTI ATTESI 20 MILIONI DI TURISTI
Gli Stati Uniti hanno annunciato l’adesione ufficiale. La Germania ha posato la prima pietra per la costruzione del proprio padiglione, mentre Austria ed Emirati Arabi presentano i progetti per le proprie installazioni. È partito il countdown per Expo Milano 2015, la kermesse internazionale in programma a Milano dal primo maggio al 31 ottobre 2015. Per 184 giorni il capoluogo lombardo sarà il teatro del dibattito mondiale su cibo e nutrizione. “Feed the Planet” (alimenta il pianeta) è il titolo di una manifestazione che accende i riflettori sull’industria alimentare «quando al mondo un miliardo di persone soffre la fame si legge su una nota di Expo 2015 spa, società organizzatrice dell’evento o al contrario di obesità».
Il sito scelto per ospitare Expo è a ovest di Milano, al confine tra la città e il comune di Rho. Dai primi di aprile circa mille maestranze (che diventeranno 3-4mila con l’avvicinarsi dell’evento) lavorano per trasformare i 110 ettari (in zona Fiera di Milano) in una nuova cittadella, alla cui progettazione hanno partecipato architetti di fama internazionale. Lungo il boulevard che attraversa longitudinalmente il sito si svilupperanno i padiglioni degli oltre 140 paesi partecipanti. La cittadella è strutturata su “quartieri” tematici. Ci sarà il Padiglione zero, d’ingresso al sito e destinato ai temi della sostenibilità e delle best practice in campo alimentare. Seguono il Parco della Biodiversità, un giardino di 14mila metri quadri dove saranno rappresentati i differenti contesti della produzione agricola, il Futur Food District, dove si discute delle soluzioni future delle filiere gastronomiche, e il Food in Art, zona dedicata alla cultura del cibo nei secoli. Chiude la cittadella il Children Park, parco per l’infanzia gestito dal Comune di Reggio Emilia.
Anche i quartieri tematici, al loro interno, sono divisi in cluster d’interesse. Ci sarà il padiglione del Cacao e della Cioccolata, ad esempio, un’area da 4500 metri quadri dedicata a raccontare tutto quello che c’è da sapere sulla coltura e lavorazione del baccello caro ai Maya. Mentre all’interno del Parco delle Biodiversità ci sarà un focus specifico sulle aree desertiche del pianeta.
Fanno parte di Expo 2015 spa Regione Lombardia, il ministero per l’Economia e le Finanze e le istituzioni milanesi (Comune, Provincia e Camera di Commercio). Intorno all’evento c’è un giro vorticoso di numeri, legati a investimenti e ritorno economico e di immagine. Si aspettano a Milano 20 milioni di visitatori in sei mesi, dei quali tra i sei e gli otto dall’estero. La società organizzatrice stima che questo flusso di persone porterà a staccare 24 milioni di biglietti di accesso al sito espositivo. Dato che si traduce in 500 milioni di proventi dal ticketing, 150 milioni di euro dal merchandising e dai servizi, e 5 miliardi di euro di benefici per l’intero comparto turistico. Per l’edificazione del sito sono in programma 1,3 miliardi di euro di investimenti pubblici, cui si sommano un intervento da 350 milioni di euro del settore privato e una cifra pari proveniente da sponsorizzazioni e partnership. Una parte cospicua delle spese è sobbarcata dai paesi partecipanti, che con un miliardo di euro contribuiscono anche ai servizi di gestione. Le attese sull’indotto sono molto più alte: uno studio della Bocconi prevede che Expo crei 60mila posti di lavoro diretti e indiretti, mentre la stima per l’indotto complessivo è di 10 miiardi di euro. All’evento partecipano paesi dai cinque continenti, capaci di rappresentare circa il 95% della popolazione mondiale. A loro si uniscono 11 organizzazioni della società civile, tre organizzazioni internazionali e tre aziende che propongono soluzioni sul tema alimentare. Tutti soggetti che giocano la propria partecipazione, oltre che sui contenuti, sulla monumentalità e sull’artisticità dei padiglioni. Il Messico ha intenzione di realizzare una struttura a forma di pannocchia (in onore del mais, centrale nell’alimentazione del paese latinoamericano) su una superficie di 1910 metri quadrati. Allo stesso modo la struttura della Lettonia, stato ricoperto per l’80 per cento della sua estensione da boschi, avrà il profilo di un querceto. Anche il padiglione Italia renderà tributo alla figura dell’albero, scelto perché simbolo di vita e natura, mentre quello della Francia (che stanzia 20 milioni di euro) sarà smontabile e riutilizzabile.
L’esposizione non riguarda il solo sito, ma tocca l’intera città. I migliaia di eventi in programma (dimostrazioni, spettacoli, meeting) nel semestre maggio-ottobre 2015 usciranno dai confini della cittadella. «Expo lascerà un’eredità materiale a Milano sostengono la società organizzatrice -. Il sito espositivo diventerà una smart city del futuro».