Fabrizio de Feo, Il Giornale 30/4/2014, 30 aprile 2014
L’ORGOGLIO DI PIER SILVIO: MIO PADRE VINCERÀ
Roma «Non riesco a non dire che quello che gli hanno fatto non è da Paese civile, perché stiamo parlando di una sentenza assurda, ma qua mi fermo». Solitamente defilato rispetto alle vicende giudiziarie del padre, attento a misurare le parole nel segno di un naturale understatement , Pier Silvio Berlusconi per una volta deroga alla sua «regola» e si lascia andare a un commento rivelatore del suo stato d’animo.
«Mio padre è sereno, lo conosco da 45 anni, da quando sono nato, ovviamente. Ma ha una forza che continua a stupirmi», dice al termine dell’assemblea Mediaset, commentando l’assegnazione in prova di Silvio Berlusconi ai servizi sociali. «Mio padre dovrà sostenere una battaglia difficilissima, ma è sempre riuscito a sostenere e vincere queste battaglie ».
L’attenzione dei cronisti è puntata anche verso le mosse del presidente della Repubblica, se debba o meno concedere la grazia motu proprio al padre. Berlusconi junior si schermisce: «Non voglio entrare nell’agone politico così:il mio pensiero è scontato ma preferisco non esprimerlo in maniera diretta». Per Matteo Renzi c’è una moderata apertura di credito: «Da italiano tifo per questo governo, ma servono azioni che stimolino l’economia e i consumi nel più breve tempo possibile ». Infine una battuta sulla mancata partecipazione del segretario Pd alla trasmissione Amici , condotta da Maria De Filippi: «Non è successo niente, l’invito è partito tempo fa e c’era un accordo per la prima puntata alla quale per molti motivi non era potuto venire». «Il premier ha detto di poter partecipare e da parte nostra eravamo ben felici, peccato che nel frattempo sia scattato il periodo pre-elettorale e la legge sulla par condicio ne ha impedito la partecipazione». In ogni caso «è benvenuto e lo sarebbe in qualsiasi momento: non si poteva adesso».
Le parole «politiche» del vicepresidente Mediaset sono, come detto, un’eccezione distillata con rarità. Poco più di un mese fa Pier Silvio Berlusconi concesse un’intervista per smentire una presunta discesa in campo alle Europee. «Non si fa politica per successione, lo dico come elettore e come persona. Non potrei mai candidarmi tanto per mettere il mio nome sulla lista. Non è serio». Sul rapporto con il padre qualche anno prima a Vanity Fair dettò parole affettuose. «Se dobbiamo attraversare la strada, con Silvia, mia mamma o Marina, cerco sempre la loro mano e la stringo. Ora inizio a farlo anche con mio padre. È una cosa che avverto più io, lui non ne ha alcun bisogno. Ma la mano me la dà volentieri perché è un uomo molto affettuoso, molto fisico. In questo ci assomigliamo».