Diego Abatantuono, Il Fatto Quotidiano 30/4/2014, 30 aprile 2014
MI HA TELEFONATO BERGOGLIO: HA DETTO CHE VUOLE PAGARE L’IMU
Il Papa mi ha telefonato. Proprio così. Papa Francesco ha chiamato anche me. È successo ieri, tardo pomeriggio, ore 18:43 esattamente, perché se rispondi al telefono e senti la Sua voce, un occhio all’orologio lo butti. Per fissare il momento memorabile.
“Caro Abatantuono, come sta? Caro Diego, piuttosto, che è un nome tipico e celebre in Argentina”.
Queste le prime parole, seguite da una iniziale incredulità. Poi, però, quel tono, quel timbro di voce, quel suo modo che tanto ci affascina, magico e inconfondibile.
“Santità, che piacere e che onore, non sono ricoverato, non ho fondato nemmeno un giornalino per ragazzi, chiedo scusa ma sono sconcertato”. “Non se preocupa, caro Diego. Il motivo di questa telefonata è molto semplice. Io so come la pensa, non tanto su di me, quanto su di noi, sulla Chiesa, anche in un momento come questo, così gonfio di santità. Dunque, una telefonata per avvicinarti, per rassicurarti… Ho deciso che presto, prestissimo, pagheremo l’Imu, ogni tassa dovuta. So bene che la questione è molto presente nella tua mente e in quella di molti italiani. Bene, dunque, ci ho riflettuto e penso sia un atto di giustizia. Pagare l’Imu come atto di distensione”. “Santità… che bel gesto. Guardi non me lo aspettavo proprio, anche se lo aspettavo da anni” “Chiamami pure Bergoglio, caro Diego. Questa decisione mi pare in linea con altre, del resto. Risponde alla volontà, mia particolare, di dare una autentica trasparenza alle azioni del Vaticano. Di mostrarci rispettosi delle regole, evitando ogni atto che possa essere interpretato come tracotante, come frutto di un privilegio”.
“Guarda, Borgoglio, avevo il sospetto che fossi una brava persona e adesso capisco che sei davvero una mosca bianca. No, per dire, un’eccezione. Un uomo eccezionale”.
“Ah, ma certamente. Eccezzziunale veramente, me lo ricordo benissimo quel film. Anche se il mio preferito è Attila il Flagello di Dio. L’ho visto sei volte, in spagnolo e in italiano”.
“Lei mi sorprende in continuazione… il Vaticano che paga l’Imu, Attila in spagnolo… Ma come farà adesso con quel suo dipendente che si è preso un attico di 700 metri quadrati?”
“Vedo che sei molto informato. Ma non del tutto informato. Ho già parlato con il cardinale Bertone, abbiamo rivisto le planimetrie con un... come dite in Italia? Un geometra di Viterbo, molto capace”.
“Santità, guarda, disponi di me come credi, cosa posso fare?” “Puoi divulgare questa informazione che ti ho dato, credo in tanti possano essere soddisfatti”. “Lo faccio immediatamente”. “E poi, per gentilezza, potresti farmi una cortesia?” “Qualunque cosa, dimmi pure”. “Potresti darmi il numero di Umberto Smaila?”. “Certo Bergoglio ci mancherebbe, allora a presto”. Ma non sarà mica uno scherzo?
Diego Abatantuono, Il Fatto Quotidiano 30/4/2014