Maria Elena Vincenzi, la Repubblica 30/4/2014, 30 aprile 2014
KILLER EVASO, CACCIA A UNA DONNA
ANCONA
Lo cercano dappertutto. Alle frontiere, nelle stazioni di treni e autobus, negli aeroporti e, soprattutto, nei porti vista la sua passione per il mare e per le barche. La caccia a Filippo De Cristofaro è aperta. La sua foto è stata inviata ovunque, anche all’estero, dal Portogallo all’Olanda, dove era scappato quando era evaso l’ultima volta.
Sono ovviamente controllati i luoghi a lui cari, le case delle sorelle e quelle della ex moglie e della figlia. Nel 2007, dopo un mese in fuga, fu ritrovato proprio lì, nei Paesi Bassi.
Intanto la squadra mobile di Ancona cerca di ricostruire le ultime ore dell’uomo per avere qualche dettaglio sulle prossime mosse.
Innanzitutto si lavora sulla presenza di una donna.
È possibile che i tre giorni di permesso premio dal quale non è mai tornato li abbia trascorsi in dolce compagnia. Gli investigatori della polizia non sanno se quella donna sia fuggita con lui o se, invece, sia stato solo un incontro occasionale. Chi era? Sapeva qualcosa della sua intenzione di fuggire? Gli ha dato soldi? Lo sta nascondendo? O, invece, è stata solo una compagnia di poche ore?
Sono quesiti ai quali gli inquirenti dovranno trovare una risposta che, col passare del tempo, diventa sempre più complicata: sono infatti passati ormai parecchi giorni dal momento della fuga. E parecchie ore dalla segnalazione della mancata firma in caserma. Un tempo sufficiente per far perdere le proprie tracce. D’altronde è sempre più chiaro che questa fuga, la seconda dopo quella di 7 anni fa, De Cristofaro l’avesse pianificata da tempo. Non è stato l’unico. Ieri sera, in Lombardia, c’è stata un’altra evasione. Un detenuto tunisino, Ballouti Moncef, che sarebbe dovuto rientrare nel carcere di Bollate dopo un permesso premio, non si è ripresentato. È condannato per omicidio, fine pena nel 2020.
Maria Elena Vincenzi, la Repubblica 30/4/2014