Susanna Novelli, Il Tempo 30/4/2014, 30 aprile 2014
«CONTRATTI, SENZA CASA E URBANISTICA: COSÌ CAMBIO ROMA»
[Ignazio Marino]
Come in una sala operatoria, il sindaco (chirurgo) di Roma Capitale Ignazio Marino tiene le cartelline in ordine, etichettate con precisione a seconda della "materia" proprio come fossero i ferri di una sala operatoria. Nel suo studio è arrivata anche la "famosa" statua di donna acefala recuperata dagli scantinati del Campidoglio. Uno studio che si apre presto al mattino, tra una riunione e l’altra. La prima ieri alle 7.30 con la cabina di regia istituita per la definizione del bilancio e del piano di rientro triennale. E sì perché sono giorni convulsi a Palazzo Senatorio, dove all’entusiasmo del successo della canonizzazione dei Papi di domenica si aggiunge la sana preoccupazione per i conti, pericolosamente in rosso, della Capitale.
Sindaco Marino, domenica Roma è stata protagonista di un evento storico e planetario accogliendo un milione e mezzo di pellegrini e ben 120 delegazioni estere.
«Un successo che non è casuale, non arriva per caso. Quello della canonizzazione era uno di quei test sui quali non puoi imbrogliare, se hai studiato lo passi, altrimenti vieni bocciato. Abbiamo iniziato a lavorare già in luglio, appena insediati, alla programmazione dell’evento, che poi per noi è iniziato il Giovedì Santo e si concluderà con il concerto del primo maggio. C’è stata una collaborazione straordinaria con il Vicariato, il Viminale e il "nostro" Maurizio Pucci che ha elaborato una programmazione di viabilità, sicurezza, igiene urbana suddivisa giorno per giorno e settore per settore».
Capitale promossa, certamente, ma eventi di questo genere dimostrano ulteriormente che da sola non può farcela. Domani (oggi ndr) è atteso l’agognato voto definitivo del decreto Salva Roma in Senato, il clima sembra cambiato.
«Stiamo lavorando da inizio consiliatura affinché alla Capitale d’Italia venga riconosciuto un gettito specifico dal governo. Negli ultimi anni sono stati fatti dei passi in avanti, il governo Berlusconi ha riconosciuto lo status di Capitale a Roma ma non sono mai state date risorse aggiuntive per lo svolgimento di questo ruolo. Voglio fare solo un esempio. Anche in Francia ci fu un dibattito molto simile sulla capitale, Parigi, con partiti "ostili" e altri favorevoli. Alla fine il parlamento è riuscito a risolvere il problema del reperimento di fondi facendo in modo che la tassazione sulle vendite immobiliari a Parigi andasse nelle casse della Capitale. In questo modo il comune incassa dagli 800 milioni a un miliardo l’anno senza "alterare" i conti di altri enti. Ecco, io mi auguro che soluzioni simili si possano adottare anche per Roma e registro favorevolmente il fatto che lo slogan "Roma ladrona" non venga più pronunciato dagli esponenti leghisti».
Salva Roma e Bilancio 2014, domani (oggi ndr) potrebbe essere la giornata definitiva. Come procede il lavoro in giunta dopo le dimissioni dell’assessore al Bilancio?
«Il ministro Padoan ha detto con chiarezza di essere disponibile a sostenere un nuovo percorso amministrativo di Roma, nuove norme per correre su binari di rigore e certezza. Si è chiesto insomma un cambio che ora c’è. Taglieremo sensibilmente la spesa corrente, non credo si sia mai fatto».
Taglierete anche il salario accessorio e per questo i dipendenti capitolini sono in agitazione. Si tratta di togliere ad esempio 300 euro da stipendi di 1.200 euro. Di fatto si rischia di spingere verso la povertà migliaia di famiglie di lavoratori.
«Questo è uno dei temi centrali della manovra di Bilancio. Proprio stamattina (ieri ndr) in cabina di regia abbiamo affrontato il problema del salario accesorio e riflettuto sulle osservazioni del Ministero dell’Economia e Finanza, che io stesso appena insediato, ho richiesto per avere una fotografia reale dello stato delle casse della Capitale. Il salario accessorio al personale capitolino di fatto veniva erogato con strumenti non legittimi perché non legati a prestazioni accessorie. Ci sono dunque due elementi da considerare, da una parte il Mef ha ragione, il salario accessorio non può più essere erogato senza una nuova normativa; dall’altra parte però non è accettabile che ad esempio un vigile urbano o una maestra d’asilo si veda decurtare da uno stipendio di poco più di mille euro ben 200, 300 euro».
E quindi, quale soluzione propone?
«Serve equilibrio e una mediazione alta, proprio stamattina (ieri ndr) abbiamo avuto contatti importanti con il capo di gabinetto del ministro alla Funzione pubblica Marianna Madia, con Matteo Richetti e anche con il presidente dell’Anci, Piero Fassino. Vorrei infatti fosse chiaro che il salario accessorio e le modalità di erogazione non sono un problema di Roma ma di tutti gli enti locali. Stiamo dunque lavorando a un nuovo contratto decentrato in grado di recepire prestazioni e garantire livelli di retribuzione già consolidati. Non si può chiedere a un sindaco di erogare salari contro la legge ma neanche di far quadrare i conti a spese dei dipendenti. Questo è inaccettabile. Il salario accessorio dunque continuerà ad esserci ma con un quadro normativo differente e che sarà ovviamente oggetto di confronto con i sindacati. Sul nuovo contratto decentrato Roma farà da apripista».
Veniamo all’emergenza abitativa. Ieri Il Tempo ha pubblicato la lettera di due sfollati di Prima Porta dopo l’alluvione di fine gennaio. Le chiedono aiuto e si chiedono, come moltissimi romani, in quale città chi occupa illegalmente le case resti impunito e chi invece resta improvvisamente senza la propria, come nel caso degli alluvionati, è costretto a vivere in condizioni di fortuna, stipato in una stanza d’albergo?.
«Sono stato più volte a Prima Porta e personalmente mi sono assicurato che alle famiglie venissero garantite condizioni di qualità nell’accoglienza all’hotel Flaminius. Abbiamo stanziato immediatamrente dieci milioni di euro. Mi rendo conto che il contributo di 1.700 euro non è risolutivo ma a questo abbiamo fatto seguire un accordo con l’Abi per la sospensione del pagamento delle rate di prestito o mutuo e l’apertura di linee di credito agevolato. Stiamo infine lavorando a un accordo con delle grandi aziende di arredamento per ottenere uno sconto in favore degli sfollati di Prima Porta».
Si, va bene, ma sulle okkupazioni? Sono oltre cento gli immobili occupati illegalmente e dalle ultime inchieste, ma soprattutto dalle intercettazioni, emerge un allarmante rapporto tra i movimenti per la lotta alla casa, che gestiscono il racket delle occupazioni abusive, e una parte politica importante nella capitale, come Sel, ovvero il suo vicesindaco Luigi Nieri, chiamato direttamente in causa nelle ultime intercettazioni.
«Non legherei la questione degli alluvionati a quella delle case occupate, sono cose completamente diverse. A Roma si sono costruti circa 1800 alloggi sociali in dieci anni e questo ha determinato l’emergenza abitativa alla quale dobbiamo far fronte. Già in questo bilancio sarà chiara e forte la spinta a far ripartire l’edilizia perché quella è la vera strada per risolvere il problema. Una cosa però vorrei fosse chiara, chi occupa illegalmente non avrà una casa prima degli altri, non ci saranno corsie preferenziali».
Il vicesindaco Nieri, di Sel, figura in prima linea con gli esponenti dei movimenti. Nel Pd c’è imbarazzo. Cosa ne pensa?
«Nelle intercettazioni, che ho letto sulla stampa, il vicesindaco ha detto esattamente le stesse cose che ha detto e scritto in tante altre circostanze. Penso che chi è chiamato a svolgere un ruolo politico e istituzionale debba fare di tutto per abbassare la tensione sociale. Conosco bene, da un anno, Luigi Nieri è stato al mio fianco in campagna elettorale ed è una persona di straordinaria integrità».
Le dimissioni dell’assessore capitolino al Bilancio, Daniela Morgante, le polemiche sul vicesindaco, un malessere ancora non sopito nel Pd, impongono un nuovo equilibrio politico, dunque un rimpasto di giunta. Magari subito dopo l’approvazione del Bilancio. Gli ultimi «rumors» indicano nel sottosegretario all’Economia, Giovanni Legnini il papabile nuovo vicesindaco con delega al Bilancio. Le piacerebbe?
«A Giovanni Legnini mi lega una straordinaria amicizia e un rapporto di stima che dura da anni. In questo momento so che lui è molto soddisfatto del suo ruolo e anche di questa collaborazione con noi nella cabina di regia istituita per la definizione del piano di rientro triennale. Di altro non abbiamo mai parlato».
Adesso c’è un nuovo governo guidato dal segretario del Pd, Matteo Renzi, e le elezioni europee alle porte. Come sono i suoi rapporti con il partito?
«Sono rapporti eccellenti. Devo confessare che sono preoccupato, lo dico con un sorriso, dal numero di richieste che mi sono arrivate da parte di Renzi, di Bonaccini, di Guerini per degli interventi nelle varie località dove si vota non solo per le europee ma anche per le amministrative a sostegno dei candidati del Pd. È una cosa che mi fa molto onore ma difficilmente conciliabile con gli impegni del sindaco della Capitale. Sarà difficile scegliere a quali partecipare e a quali purtroppo rinunciare. C’è poi una straordinaria collaborazione con Delrio e altri autorevoli membri del governo».
Con il Pd locale invece, i rapporti con l’Assemblea capitolina sinora non stati proprio eccellenti. E la parola finale sul Bilancio comunale spetta ai consiglieri.
«Abbiamo invece degli ottimi rapporti, penso ad esempio al prezioso contributo del presidente della Commissione comunale al Bilancio, Alfredo Ferrari, alla cabina di regia sul piano di rientro. Siamo d’accordo sulle priorità di questa amministrazione, ovvero la manutenzione stradale, il sociale, la scuola e fronteggiare una riduzione della spesa corrente con investimenti nelle aree che più interessano la vita dei cittadini. Anche con Gianni Paris stiamo portando avanti un importante lavoro sul decentramento dei Municipi e su un cronoprogramma che da qui a settembre ci porterà a scrivere il nuovo Statuto della città».
Con il presidente dell’Aula, Mirko Coratti? In passato avete avuto momenti di tensione.
«Con il presidente dell’Assemblea capitolina Coratti siamo in costante contatto anche per capire i tempi di approvazione del Bilancio e delle delibere dell’urbanistica. C’è infatti la fortissima volontà di far ripartire il settore edilizio immediatamente dopo la manovra finanziaria».
E con le opposizioni?
«Abbiamo rapporti cordiali con tutti e, ad esempio, stiamo ricevendo suggerimenti importanti sul Bilancio sia da parte del consigliere del Misto, Mino Dinoi, sia da parte del Movimento 5 Stelle con delle proposte interessanti sulle farmacie comunali e sul condono».
L’approvazione in giunta del Bilancio potrebbe arrivare domani (oggi ndr), insieme al Salva Roma. Un inizio o una fine?
«Lo scorso anno il Bilancio 2013 è stato approvato addirittura a dicembre, noi lo faremo entro aprile. Certo sarei stato più felice di approvarlo un mese fa, ma abbiamo anche dovuto attendere le normative nazionali».
Susanna Novelli