Mario Viggiani, Corriere dello Sport 29/4/2014, 29 aprile 2014
QUELLE SIGNORE SENZA ET
Non c’è solo Valentina Vezzali, ovviamente, tra le donne eterne dello sport italiano. Anche se in questo momento sono poche quelle che ancora tengono duro e soprattutto si mettono in evidenza ai massimi livelli nelle rispettive discipline. In ogni caso diventa sempre più alta l’età media delle highlander azzurre, o comunque di quelle che vanno avanti finché le motivazioni le sosterranno. Oppure magari la... famiglia non gliele toglierà.
IN PEDANA. Per restare nell’ambito della scherma, Giovanna Trillini ha tanti spunti in comune con la Vezzali. Anche lei fiorettista e di Jesi, ha disputato cinque Olimpiadi (da Barcellona 1992 a Pechino 2008) collezionando quattro medaglie d’oro, una d’argento e tre di bronzo tra gare individuali e a squadre. Prossima ai 43 anni, s’è ritirata definitivamente nel 2012 dopo avere avuto anche lei nel frattempo due figli.
BANDIERE. Nello sci di fondo Manuela Di Centa e Stefania Belmondo sono andate avanti rispettivamente fino a 35 e 33 anni. La Di Centa, ora 51enne, ha gareggiato fino a Nagano 1998, ovvero la sua quinta Olimpiade dopo Sarajevo 1984, Calgary 1988, Albertville 1992 e Lillehammer 1994, chiudendo con un bilancio di due ori, due argenti e tre bronzi sotto il segno dei cinque cerchi. La Belmondo ha iniziato a Calgary 1988 e s’è fermata invece dopo Salta Lake City 2002: cinque partecipazioni olimpiche quindi anche per lei, con un bottino migliore (due ori, due argenti e cinque bronzi) di quella che è stata comunque una delle sue grandi avversarie.
A metà tra sci di fondo e ciclismo, c’è stata poi Maria Canins: prima, dal 1969 al 1983, s’è dedicata principalmente allo sport sulla neve, vincendo addirittura la mitica Vasaloppett, e poi fino al 1995 alla bici, aggiudicandosi due Tour de France e un Giro d’Italia. Chiuse con l’attività agonistica quindi a 46 anni, limitandosi a quel punto alle gran fondo amatoriali.
Ben oltre è andata nella canoa Josefa Idem, la tedesca di Ravenna, capace di disputare otto Olimpiadi: due per la Germania (LosAngeles 1984 e Seul 1988) e sei per l’Italia (da Barcellona 1992 a Londra 2012). S’è ritirata dopo i Giochi britannici, a quasi 48 anni, chiudendo con un totale di un oro, due argenti e quattro bronzi olimpici, oltre a ben ventidue medaglie ai Mondiali! Nel pieno della carriera agonistica la Idem, che a settembre compirà 50 anni, ha cresciuto i due figli avuti con il marito Gueglielmo Guerrini, che è stato anche il suo allenatore.
DA ATLETA A C.T. Valentina Turisini aveva 35 anni quando ad Atene 2004 conquistò l’argento olimpico nella carabina 50 metri a tre posizioni: adesso va per i 45 ed è c.t. azzurro per il tiro a segno, responsabile non solo della squadra femminile ma anche di quella maschile.
ANCORA SUL RING. Tra le atlete ancora sulla breccia, nella boxe c’è Simona Galassi, “Romagna Queen”, che a quarantun anni è attesa a fine maggio dalla difesa dell’Europeo mosca. Nel dicembre scorso è stata battuta dalla tedesca Susi Kentikian, più giovane di lei di quindici anni, per il Mondiale Wba, ma alla fine del 2011 era stata capace di conquistare il titolo iridato Ibf supermosca: l’impresa le riuscì contro la quasi coetanea francese Nadege Szikora, la volta dopo fu chiamata alla difesa, peraltro vittoriosa, contro l’ungherese Renata Szebeledi, che aveva addirittura venti anni meno di lei!
ANCORA IN CAMPO. Passando al tennis, l’Italia conta un gruppetto di over 30 micidiali. In ordine anagrafico le guida Francesca Schiavone, che va per i 34 e che quando ne aveva 30 nel 2010 è diventata la prima azzurra a vincere uno Slam, le altre sono Flavia Pennetta, ora 32enne e attualmente numero 13 del mondo, e Roberta Vinci, 31enne e 15ª nella classifica Wta.