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 2014  aprile 28 Lunedì calendario

RELIQUIA


Durante la cerimonia di santificazione dei due Papi, l’attuale Pontefice ha baciato le loro reliquie. Un gesto semplice e antico, carico di significati. Etimologicamente reliquia, neutro plurale di reliquus, significa «resto», «residuo». Sin dalle origini della Chiesa, allorché si cominciò a venerare quelle dei martiri cristiani, il termine è riferito a un corpo umano o a parte di esso. Tradizionalmente si chiamava l’intero cadavere divenuto reliquia corpus; se, invece, era parte di esso, ex ossibus. Alcune erano ottenute attraverso un contatto, giacché si pensava che le preclare virtù potessero trasmettersi: in tal caso gli antichi le denominavano brandea, pignora, sanctuaria eccetera. Esse diventarono già nei primi tempi cristiani preziose: la Chiesa di Smirne considerò le spoglie di Policarpo, suo vescovo morto alla metà del II secolo, più importanti dell’oro e cominciò a celebrarne l’anniversario sul sepolcro. A Roma, per aggiungere un altro esempio, ricorda Eusebio di Cesarea nella Storia ecclesiastica che il presbitero Caio indicava al Vaticano e sull’Ostiense i sepolcri di Pietro e Paolo, frequentati e venerati. Il grande valore dato alle reliquie creò anche commerci e abusi, soprattutto durante il Medioevo. Al tempo di Carlo Magno, come documenta il saggio di Patrick J. Geary Furta sacra (tradotto da Vita e Pensiero), trafugare reliquie era attività redditizia. E come testimonia Boccaccio nella novella del Decameron dedicata a frate Cipolla da Frosolone, raccontata da Dionee (è l’ultima della sesta giornata), non scarseggiava allora la fantasia per gabbare il prossimo. Questo simpatico confratello di sant’Antonio promette agli abitanti di Certaldo che avrebbe loro mostrato una piuma dell’arcangelo Gabriele, da lui stesso recuperata. Il mondo delle reliquie incontrò infine arte e oreficeria, dal reliquiario alla lipsanoteca (il cofano in cui si conservano: è composto del greco léipsanon «reliquia» e dal latino theca «astuccio»). Ma questa, direbbe Kipling, è un’altra storia. Magari un giorno la racconteremo.