Sergio Romano, Corriere della Sera 30/4/2014, 30 aprile 2014
Nella risposta a una lettera lei ha fatto cenno allo scandalo del News of the World . Forse ho dimenticato (o magari mi è sfuggita) la notizia
Nella risposta a una lettera lei ha fatto cenno allo scandalo del News of the World . Forse ho dimenticato (o magari mi è sfuggita) la notizia. Di che si trattò? Sandra Croci Bari Cara Signora, Il primo episodio risale al 2007 quando Scotland Yard arrestò un giornalista del News of the World , Clive Goodman, colpevole di avere intercettato le conversazioni telefoniche del principe Harry e di altri membri di casa reale. Goodman fu licenziato, ma ricevette una generosa liquidazione e non coinvolse la direzione del settimanale. Molto più grave, nel 2011, fu un articolo del Guardian che faceva luce su una drammatica vicenda di nove anni prima. Una ragazza tredicenne era scomparsa, il caso aveva fortemente impressionato la pubblica opinione e il settimanale, alla ricerca di particolari piccanti, era riuscito a entrare nella casella vocale del suo cellulare. Per fare spazio alle telefonate in arrivo furono cancellati vecchi messaggi, probabilmente utili per le indagini, e fu data l’impressione che la ragazza fosse ancora viva. Molto probabilmente era già morta e fu ritrovata qualche mese dopo in condizioni che rendevano molto difficile la ricostruzione della vicenda. Cominciò allora, dopo le rivelazioni del Guardian , una indagine sul modo in cui il settimanale del gruppo Murdoch andava a caccia di notizie. Il caso si allargò progressivamente sino a comprendere gli amministratori del colosso mediatico, la direttrice del settimanale Rebekah Brooks, il suo principale collaboratore Andy Coulson e altri redattori. Le intercettazioni, nella redazione del settimanale, erano una prassi corrente e avvenivano spesso con la collaborazione, regolarmente retribuita, di qualche funzionario o poliziotto di Scotland Yard. Non è tutto. Andy Coulson, nel frattempo, aveva lasciato il giornale per divenire direttore della comunicazione nel gabinetto del Primo ministro, David Cameron. Rebekah Brooks era una buona amica di Cameron e di altri uomini politici, fra cui l’ex Primo ministro Tony Blair che, in una conversazione telefonica intercettata dopo lo scoppio dello scandalo, si era offerto come «consulente informale». Il quadro che emerge da questa storia comprende giornalisti spregiudicati, poliziotti venali, imbarazzanti contiguità politiche e, naturalmente, l’insaziabile appetito della società britannica per le storie di sangue e di sesso. In altri Paesi e in altre circostanze queste vicende avrebbero suscitato indignazione popolare e un esame di coscienza collettivo. In Gran Bretagna, invece, Murdoch è sopravvissuto alla crisi del suo gruppo e Scotland Yard ha fatto le pulizie di casa. Quanto ai maggiori responsabili è in corso un processo contro Rebekah Brooks, Andy Coulson e sei redattori del defunto News of the World . Saranno adottati migliori criteri deontologici per la professione giornalistica e il caso, dopo la sentenza, verrà archiviato fra gli incidenti di percorso di una grande democrazia. La vita continua.