Francesco Semprini, La Stampa 30/4/2014, 30 aprile 2014
“Quando Hitler si alzava nella notte per addentare la torta del Fuehrer” – Non è chiaro se sapesse quali piani avesse veramente in mente il suo datore di lavoro quando accettò quell’offerta per un posto da collaboratrice domestica, nello chalet bavarese di Adolf Hitler
“Quando Hitler si alzava nella notte per addentare la torta del Fuehrer” – Non è chiaro se sapesse quali piani avesse veramente in mente il suo datore di lavoro quando accettò quell’offerta per un posto da collaboratrice domestica, nello chalet bavarese di Adolf Hitler. Era il 1943 e la Seconda guerra mondiale era nel pieno del suo svolgimento. Il Fuehrer e alcuni più stretti collaboratori trascorrevano gran parte del tempo in quella villa tra le montagne nei pressi di Berchtesgaden, da lì seguivano l’evolversi sui vari fronti e impartivano ordini agli strateghi militari. Elisabeth Kalhammer, rispose all’annuncio perché «di lavoro ce n’era assai poco, e la guerra infuriava». Dopo i dovuti controlli da parte delle SS, compresa una perquisizione a casa per allontanare ogni sospetto di propaganda anti-nazista, Elisabeth prende servizio allo chalet assieme a un’altra ventina di colleghe. Oltre a prendersi cura della casa, dovevano anche servire Hitler e i suoi tanto ospiti, tra cui Benito Mussolini. I mesi al servizio del Fuhrer vengono raccontati in un’intervista che la donna, oggi 89 enne, ha rilasciato a un giornale austriaco. «La prima regola era fondamentale: quello che accadeva a Berghof rimaneva a Berghof». Il personale che violava questo primo comandamento era sottoposto a punizioni severe. Dalle parole della Kalhammer, emerge un quadro assai curioso di Hitler, come ad esempio, le sue sortite notturne in cucina per addentare una fetta della «torta del Fuehrer», un dolce a base di mele, nocciole e uva passa, che non doveva mai mancare. Non scendeva dal letto prima delle due di pomeriggio, anche quando i suoi generali tentarono di svegliarlo per avvertirlo che era in corso lo sbarco in Normandia. Come regalo di Natale, la servitù riceveva gomitoli di lana, così potevano confezionare calzini per le truppe al fronte. Infine il personale dello chalet doveva salutare Eva Braun con un «Salve, misericordiosa signora». Spesso Kalhammer e le altre ragazze del personale avevano una serata libera che trascorrevano nel cinema privato di Hitler, dove Eva Braun amava guardare i filmati di propaganda interpretati dall’ex attrice Marika Roekk. Elisabeth da parte sua aveva una simpatia per la donna del Fuehrer che descriveva come una signora elegante: «Era sempre molto carina con me». Anche se l’umore nella casa di montagna divenne assai pesante dopo l’attentato ad Hitler del luglio 1944, da allora fu un declino continuo. Questi i ricordi raccontati dalla 89 enne ex governante del Fuehrer, tanti altri rimarranno nel segreto della sua riservatezza. La stessa che forse le impone di ricordare (o raccontare) la parte buona di quella esperienza: «Che lui abbia ordinato cose tanto terribili non potevo immaginarlo, e anche ora preferisco ricordare la parte piacevole della sua personalità».