Luciano Mondellini, MilanoFinanza 29/4/2014, 29 aprile 2014
MARCHIONNE SCORPORA L’ALFA
A una settimana dalla presentazione del nuovo piano industriale di Fiat Chrysler (fissata per il 6 maggio negli Stati Uniti), iniziano a trapelare i primi particolari della futura struttura della casa torinese.
Secondo quanto riportato ieri da Automotive News, infatti, Sergio Marchionne ha deciso che l’Alfa Romeo sarà scorporata dall’attuale società Fiat Group Automobiles e quindi diventerà una società a sé stante controllata al 100% da Fiat Spa. Nei fatti, dunque, il brand del Biscione abbandonerà la scatola in cui si trova ora insieme con i brand generalisti quali Fiat, Fiat Professional, Lancia e sarà controllata direttamente da Fiat Chrysler Automobiles così come lo sono Maserati, controllata al 100%, e Ferrari, detenuta al 90% con il restante 10% di proprietà di Piero Ferrari.
Lo scorporo, che sarà annunciato nel corso della presentazione del nuovo piano, ha un chiaro intento strategico.
Il progetto industriale che ha in testa Marchionne, infatti, scommetterà forte sul rilancio dei brand Alfa Romeo e Maserati nell’intento di guadagnare quote di mercato nel redditizio segmento premium. In questo quadro la decisione di Marchionne non solo metterà Alfa Romeo sullo stesso livello di Maserati e Ferrari nella struttura del gruppo, riservandole un posto nella casella marchi di lusso e sportivi (si veda tabella in pagina) ma consentirà anche una maggiore visibilità al Biscione. «Marchionne ha bisogno di rendere visibili i conti dell’Alfa affinché il suo tentativo di rilancio del brand abbia credibilità» hanno spiegato ieri i broker dalle sale operative e non a caso ieri il titolo Fiat spa, sulla scia di questa notizia, ha chiuso la seduta di borsa a 8,5 euro con un rialzo dello 0,3%.
Bisogna sottolineare comunque che da un punto di vista operativo l’operazione non è scevra di difficoltà. «Alfa Romeo», hanno fatto notare i broker, «condivide le linee produttive di Fiat in Italia e questo nei fatti rende più difficile l’operazione, che tuttavia aumenterebbe notevolmente la potenziale creazione di valore».
Inoltre va tenuto presente che in teoria, lo scorporo potrebbe anche facilitare un’eventuale cessione dell’asset, che tuttavia al momento sembra improbabile. Nei mesi scorsi infatti ci sono state moltissime speculazioni sul fatto che la Fiat potesse cedere l’Alfa Romeo, con il colosso Volkswagen che non ha mai nascosto il suo interesse per il brand. Marchionne ha sempre negato ogni possibilità di cessione, tanto che farà del rilancio dell’Alfa uno dei punti cardine del nuovo piano industriale. Una scommessa su cui il manager italo-canadese si gioca molto, visto che il brand del Biscione rappresenta uno dei pochi insuccessi di Marchionne da quando è sulla tolda del Lingotto dal giugno 2004. Nel corso di questi dieci anni infatti, in più di un’occasione Marchionne ha annunciato il rilancio dell’Alfa Romeo, che tuttavia non è mai stato ottenuto. Tanto che nel 2013 le immatricolazioni del brand a livello mondiale sono scese a 74 mila circa, con un calo del 56% rispetto al 2012, toccando il livello di fine anni 60. Ora Marchionne è convinto che avendo a disposizione la rete dei concessionari Chrysler, la Fiat abbia l’opportunità di lanciare il brand Alfa Romeo negli Stati Uniti con ottime probabilità di successo. Ci riuscisse, potrebbe dire di aver portato a completamente la rivoluzione che iniziò nel 2004 e che ha condotto la Fiat a diventare la settima casa automobilistica a livello mondiale con una buona presenza in quasi tutti i continenti.
Sempre ieri, intanto, Cnh Industrial ha annunciato di aver raggiunto un accordo con il gruppo giapponese Sumitomo per produrre insieme escavatori da 13 a 35 tonnellate, a partire dalla metà del 2016. Sumitomo è fornitore di Cnh dal 1992 per modelli da 7 a 80 tonnellate ed è un nuovo step della collaborazione già esistente. «L’accordo rafforza la partnership tra le due società e conferma l’intenzione di investire e di collaborare con i più avanzati specialisti del settore e fornire un servizio globale ai ripristino clienti nel settore delle macchine movimento terra», ha commentato Richard Tobin, ceo di Cnh Industrial, ieri un una nota.
Luciano Mondellini, MilanoFinanza 29/4/2014