Micaela Cappellini, Il Sole 24 Ore 28/4/2014, 28 aprile 2014
JAKARTA CITTÀ GLOBALE DEL FUTURO
Capitale del quarto Paese più popoloso del mondo. Dieci milioni di abitanti sulla carta. Grandi investimenti in tecnologia e infrastrutture. La regina delle città del futuro? È Jakarta.
Come ogni anno, gli analisti di A.T. Kearney hanno stilato la classifica delle città più globali al mondo: per capacità di attirare investimenti stranieri, per peso politico, per offerta culturale. Ma in questo 2014 le sorprese non arrivano dalle prime posizioni, sempre le stesse: New York al primo posto, poi Londra, Parigi, Tokyo e Hong Kong. Le novità arrivano dalle città emergenti, alle quali è stata dedicata una classifica ad hoc, che misura la rapidità con cui queste realtà sono destinate a diventare metropoli mondiali a tutti gli effetti, al pari delle grandi statunitensi o europee. Città come Pechino o Shanghai, per intenderci, occupano già oggi una discreta posizione nella Top 20. Ma le città globali di domani saranno anche altre.
Jakarta, appunto, è la regina delle metropoli a rapido sviluppo. Dietro di lei c’è Manila, capitale delle Filippine, ma il terzo posto di Addis Abeba è ancora più interessante: «L’Africa a oggi è più una speranza che una realtà – sostiene Marco Andreassi, partner e unit head di A.T. Kearney Italia –, ma il potenziale di Addis Abeba è a torto trascurato. L’Etiopia cresce a un ritmo del 9% e grazie alle aperture economiche volute dal governo nel Paese cominciano ad arrivare investimenti esteri significativi, a cominciare dalle banche, dal settore dell’innovazione e da quello del commercio».
Tornando invece alla più generale classifica delle città globali, le sorprese 2014 sono soprattutto due: la prima è Pechino, che ha scalato diverse posizioni ed è entrata a pieno titolo nella Top 10 delle metropoli mondiali più navigate. La seconda invece è Istanbul, che di tutte le 84 città monitorate è quella che ha compiuto il balzo in avanti più ampio, passando in un solo anno dalla 37esima alla 28esima posizione. E anche quando riscriviamo la classifica secondo il solo parametro economico, mettendo da parte cioè gli aspetti politici e culturali, Istanbul risulta fra le più effervescenti: «In compagnia di Seul, di Kuala Lumpur, di San Paolo, di Mumbai, di Taipei e di Bangkok – aggiunge Andreassi – sono queste le città più interessanti dal punto di vista del mero business».
E le capitali della cara, vecchia Europa? «Mantengono la loro competitività globale più di quanto non faccia il Vecchio continente nel suo complesso», conclude Andreassi. Lo stesso vale per Roma e Milano, rispettivamente 32esima e 44esima nella classifica 2014: tengono più di quanto non faccia l’Italia. Il guaio è che avanzano lentamente in un mondo che corre molto di più.
La maglia nera della classifica 2014 va alla cinese Chongqing, città di frontiera verso l’Occidente ancora poco sfruttato del Paese. Dove il tasso di abitanti irregolari è il più alto di tutta la Cina.
Micaela Cappellini, Il Sole 24 Ore 28/4/2014