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 2014  aprile 28 Lunedì calendario

LA ROYAL MAIL NON È PIÙ REALE


Chiamatela crisi, rivoluzione digitale, o mutazione tecnologica, l’effetto sarà comunque lo stesso: in ogni parte del mondo si sta pensando a come sostituire i postini così come li conosciamo ora, a svecchiare il sistema di spedizioni e a ridimensionare il servizio. Non per cartoline, lettere e bollette, sia chiaro, per quelle ci hanno già pensato internet e la posta elettronica.
Ma per documenti, merci e pacchi, che devono arrivare sempre più in fretta, e a un costo sempre più ridotto. Negli Stati Uniti il servizio postale nazionale, che conta un esercito di circa 600 mila dipendenti, da alcuni anni ormai non se la passa affatto bene. Stremato dalla concorrenza dei privati e del digitale, lo Us Postal Service è in rosso e sull’orlo del fallimento. Ma tagli, licenziamenti, nuovi business e razionalizzazione non sono bastati e, nella primavera del 2013, l’agenzia è stata costretta ad annunciare il ricorso alla settimana corta, e la cancellazione del sabato come giorno di consegna. Cambiando continente la situazione non è molto diversa. Nel Regno Unito, c’è il più antico servizio postale del mondo, quello della Royal Mail, avviato all’inizio del 1500. Alla fine del 2013, dopo secoli di servizio pubblico, il governo del primo ministro David Cameron ha deciso di vendere la maggioranza delle azioni, dando il via alla privatizzazione della società. Una manovra alla quale è seguito un piano lacrime e sangue, che prevede 1600 esuberi e un taglio dei costi di 50 milioni di sterline. Una delle soluzioni più gettonate per abbattere i costi e garantire servizi efficienti sembra essere per ora quella del drone, velivolo portapacchi controllato da terra attraverso computer. È in grado di volare, attraversare città e consegnare un pacco sano e salvo direttamente davanti alla porta, nel giro di una manciata di ore, o addirittura minuti, dall’ordinazione. Non si ammala e non ha bisogno di contributi previdenziali. Siamo ancora nell’ambito della sperimentazione, della realtà futuribile. Ed è difficile prevedere quando e come questa fotografia prenderà vita. Ma di sicuro qualcosa si sta muovendo in questa direzione. In Cina, da alcuni mesi, la società di trasporti SF express sta testando dei droni per la spedizione di pacchi postali, in alcune aree della città meridionale di Dongguan.
L’obiettivo È quello di riuscire a coprire così anche le zone più periferiche e difficili da raggiungere per un dipendente in carne ed ossa. Anche negli Emirati Arabi Uniti il governo ha annunciato di voler sviluppare un sistema di velivoli senza pilota, per far arrivare in tempi stretti documenti come la patente o la carta d’identità a ogni cittadino. Progetto simile a quello lanciato in Germania, grazie agli investimenti del più importante gruppo tedesco di spedizioni, la società Deutsche Post, un colosso che si occupa di logistica, servizi postali e trasporto merci, di cui lo Stato detiene circa il 30%. Così come ci sta lavorando Amazon, che però prevede tempi lunghi prima di arrivare alla creazione di una vera e propria rete di droni, a causa delle leggi statunitensi sulla privacy.

Il Fatto Quotidiano 28/4/2014