Stefano Rizzato, La Stampa 27/4/2014, 27 aprile 2014
I SUOI EREDI? QUADRATI DI NUMERI. E L’ULTIMA OSSESSIONE È ITALIANA
Nove quadrati con nove caselle ciascuno. E i numeri da incastrare al posto dai colori. Che altro è il sudoku se non un Cubo di Rubik su carta? La sua origine è ancora più antica, ma la mania globale è sbocciata nel 2005. Ed era solo l’inizio dell’ipnosi collettiva per i rompicapi a sfondo matematico. Una passione favorita dagli smartphone. Ancora più tascabili del cubo magico e capaci di rendere virale ogni giochino.
L’ultima ossessione è quella per 2048, terribile quadrato matematico sviluppato da un ventenne friulano, Gabriele Cirulli. Un gioco in apparenza semplicissimo. Si parte da un tabellone con 16 caselle, che si riempiono via via di 2 e di 4 e dove i numeri uguali si sommano e fondono insieme. L’obiettivo è arrivare a 2048 prima di esaurire le caselle e di semplice non c’è proprio nulla: ci riesce l’1% dei giocatori e lo stesso Cirulli ha ammesso di essere arrivato in fondo solo tre volte.
Il gioco è ispirato ad altri molto simili, ma è gratis e aperto a chiunque voglia prenderne spunto per sviluppare qualcosa di diverso. Così, mentre la versione originale – disponibile solo sul web – intrappolava 21 milioni di utenti, sono nate app e contaminazioni di ogni genere. «Ma a giorni esce quella ufficiale», rivela Gabriele.
A sfogliare le altre app ludico-matematiche, c’è da perderci i pomeriggi. Si va dalla vastissima Math Maniac fino alla frenetica Freaking Math, oltre 200mila download in dieci giorni. «Il nostro cervello è fatto così - spiega Giovanni Filocamo: fisico e autore di libri sulla matematica pop - cerca la soddisfazione di risolvere un rompicapo o raggiungere un record. La verità è che la matematica si nasconde anche dove i numeri non ci sono, quando c’è una scelta o una strategia da elaborare».
Stefano Rizzato, La Stampa 27/4/2014