Fulmini 30/4/2014, 30 aprile 2014
SOGNI «Il bello della vita è credere nei sogni, quindi finché la matematica non ci condanna allo scudetto ci dobbiamo credere» (Rudi Garcia)
SOGNI «Il bello della vita è credere nei sogni, quindi finché la matematica non ci condanna allo scudetto ci dobbiamo credere» (Rudi Garcia). DORMIRE «Qualche tempo fa qualcuno mi disse: “Da giocatori si dorme, da tecnici no”. Ho scoperto sulla mia pelle che è così. Cerco di insegnare ai miei ragazzi che non devono avere rimpianti: se ti sei allenato bene hai la coscienza a posto. Però ora posso anche preparare la partita alla perfezione, ma non dipende tutto solo da me. Non puoi essere sicuro di quello che fanno gli altri come lo sei di te stesso» (Filippo Inzaghi). TESTE «Deve capire tante cose che da giocatore vedeva in una maniera e da allenatore deve vedere in un’altra. Quando sei giocatore pensi ad una testa sola, quella dell’allenatore, e quando sei allenatore hai cinquanta teste a cui pensare: a queste cose deve abituarsi, accumulando esperienza che ora non c’è» (Kakà a proposito del suo tecnico Clarence Seedorf). URLARE «Sono semplicemente un uomo normale, che ama lavorare e programmare. E poi non mi piace urlare, ma insegnare» (l’autoritratto di Rafa Benitez). SCORTESE «Come posso esprimermi sul mister Mancini senza essere scortese? Se perdevamo diventava pazzo e diceva cose irripetibili» (Samir Nasri, fantasista francese del Manchester City). DIARIO «Sono andato a scuola fino a 18 anni, e ho sempre avuto il rimpianto dell’Università. Ma ho letto e leggo tanto, psicologia e psicologia dello sport. Mi piace anche scrivere: ho di nuovo un diario, come anni fa. È bello: per rileggere come hai vissuto certi momenti e anche per i tuoi bambini, per spiegare come sei. Molto meglio di una fotografia» (Novak Djokovic) MODELLI «Il mio idolo quando ero bambino era Valentino, perché mi piaceva il suo modo di combattere con gli avversari. Invece come stile mi piaceva moltissimo Pedrosa. Ma sinceramente il mio modello era Stefan Everts, era lui che mi ispirava» (Marc Marquez). EROI «Quando ero piccolo, collezionavo tutti i libri e i video di Senna. Era il pilota al quale mi ispiravo persino prima che iniziassi a correre. Per diversi giorni dopo la tragedia di Imola mi fu difficile accettare che il eroe non c’era più» (Lewis Hamilton). MALE «L’obiettivo primario del 2014 è concludere la stagione senza farmi male» (Usain Bolt).