Flavio Vanetti, Corriere della Sera 29/4/2014, 29 aprile 2014
VEZZALI, SCELTA CIVICA E LA NUOVA MEDAGLIA: «VINCERE NELLO SPORT PIÙ FACILE CHE IN AULA»
Un dubbio e una provocazione: l’onorevole Valentina Vezzali è forse l’unico rappresentante di Scelta civica che sa ancora vincere? Basta digitare il numero di cellulare del collaborativo c.t. del fioretto, Andrea Cipressa, raggiungere la triolimpionica a Shanghai, dove nel fine settimana proverà a ripetere il successo dell’altro giorno nella tappa di Seul della Coppa del mondo, e avere la risposta: «No, non dite così. Il progetto del partito e i criteri riformatori di Mario Monti rimangono validi. Soprattutto, lo sono nel momento di stallo dell’Italia e nella prospettiva europea: non concordo con Grillo che vuole stracciare ogni trattato, però l’Europa deve essere più flessibile. Io sono poi il tipo che quando crede a una cosa, va avanti con decisione fino in fondo». È il marchio di fabbrica di «Vale». È l’elemento distintivo di un brand che in pedana ha già esplorato l’impossibile e che dal febbraio 2013 sta trovando un equilibrio tra famiglia, una seconda maternità, allenamenti, gare e tre-quattro giorni alla settimana a Montecitorio. E questo senza dimenticare che, tornando alla scherma, l’ormai quarantenne Vezzali deve misurarsi con avversarie ben più giovani: «Ho trovato lo spirito giusto: con il cuore e la testa si vince nello sport e nella politica». Valentina non è affatto pentita del passo compiuto e di Scelta civica. Matteo Renzi lo convince («Cerca di scuotere lo scenario e di dare soluzioni ai problemi»), però Monti rimane Monti: «La campagna elettorale per le Europee sarà l’occasione per riproporre il suo messaggio, basato sui valori forti e sull’eccellenza: ci sarò anch’io in giro per l’Italia!» annuncia, ricordando poi sia il bello del mestiere («Ogni volta che si approva un provvedimento, si avverte la responsabilità») sia il lato che le piace di meno: «Della politica non mi vanno i tempi morti, la burocrazia, l’ostruzionismo». Morale: «Sì, forse è più facile vincere nello sport che in Aula; nello sport si è più concreti». Peraltro, la Vezzali fin qui non ha dormito, al prezzo di un ritmo di vita non agevole: a Roma vive all’Acqua Acetosa, dove può pure allenarsi. «Lo faccio alla sera dopo le sedute in Parlamento, ma anche alla mattina prima di andare a Montecitorio: mi sveglio alle 6. Diciamo che spesso sfogo in palestra lo stress della politica». Nel suo bilancio, azioni per palestre ed edilizia scolastica, per inserire le scienze motorie nei piani di studio, per la lotta al femminicidio. Quanto prima presenterà un disegno di legge destinato agli sportivi-studenti: «Le assenze a scuola sono un ostacolo. Ma se, come negli Usa, si può assistere alle lezioni via computer o tv, ecco che il problema cessa». Contenta di se stessa, onorevole? «Ci sto provando e non è semplice, anche perché nella Costituzione la parola sport non compare mai. Ma rimboccarsi le maniche è sempre un mio credo...».