Alessandro Da Rold, Linkiesta 27/4/2014, 27 aprile 2014
PAPA, CERCHIO MAGICO E SOLDI: CAOS RADICALE SU PANNELLA
Cerchi magici, culto della personalità, un partito in difficoltà economiche e organizzative, soprattutto un uomo ormai provato nel fisico dalle battaglie e dalla lunga militanza politica. Sembra di parlare di Umberto Bossi e della Lega Nord, invece si tratta di Marco Pannella (84 anni) e del partito Radicale, come il Carroccio uno degli ultimi lasciti della Prima repubblica. Tra un intervento all’aorta addominale al Gemelli di Roma, una chiamata di Papa Francesco di circa venti minuti e uno sciopero della sete che non sembra vedere la parola fine, è in corso in queste ore una guerra dentro i radicali italiani, su cosa sarebbe meglio fare per il futuro del partito. Tra chi accusa gli altri di sciacallaggio su Pannella «per potersi giovare della visibilità del momento e pretendere un giorno di raccoglierne l’eredità» e chi invece, da anticlericale, oltre a non voler ricorrere a Santa Romana Chiesa per portare avanti la battaglia contro il sovraffollamento delle carceri, pensa solo alla salute del suo leader storico.
Del resto, l’ultimo bollettino medico della Clinica Nostra Mercede datato 26 aprile parla chiaro. «È stata proposta al paziente una terapia infusiva per correggere la disidratazione e lo squilibrio elettrolitico, oltre alla ripresa dell’assunzione di liquidi e cibi. Il paziente ha rifiutato tale proposta e si è dichiarato disposto ad effettuare altre emotrasfusioni, con lo scopo di poter continuare il suo digiuno “fino al raggiungimento degli obbiettivi della lotta non violenta per lo stato di diritto”». E poi: «In considerazione delle comorbidità e del grave evento acuto recentemente affrontato, i medici considerano particolarmente rischiosi il perdurante digiuno e la mancata correzione dello squilibrio idro-elettrolitico e ritengono che, in assenza di solleciti interventi terapeutici, il quadro clinico sia destinato ad un rapido aggravamento fino ad arrivare a situazioni di rischio elevatissimo».
Rischio “elevatissimo” in pratica. E di fronte a questa situazione non tutti i militanti e dirigenti sono d’accordo sul modo in cui sono state portate avanti le ultime battaglie politiche. C’è chi parla di «un cerchio magico», di persone troppo vicine al leader, soprattutto dal punto di vista economico, come raccontò all’inizio dell’anno un articolo di Giornalettismo (ora non più online ma che Linkiesta ha recuperato ndr) che Pannella inviò a 40mila persone via mail. Era una dura repimenda sul «calo degli iscritti, debiti, severi tagli di spesa, dipendenti senza stipendio da mesi, quasi niente in cassa per l’iniziativa politica», ma allo stesso tempo «un tesoretto a disposizione di Pannella e dei suoi sodali». Un «grattacielo di morbidezza». Veleni sulla cassa, poi rientrati.
Non solo. L’ultimo appello al Papa, con relativa raccolta firme per l’amnistia, ha scatenato le proteste di chi porta avanti da anni le battaglie per la laicità dello Stato. Ma in particolare in tanti non condividono «lo sfruttamento del corpo» di un leader «circondato da cattivi, pessimi consiglieri, taluni pericolosi fanatici, sedimentati nella loro reiterazione di atti, fatti, frasi e comportamenti, che oramai di politico hanno poco. Un movimento politico non è una setta o, peggio, una chiesa. Un movimento politico sopravvive grazie alla forza delle proprie idee e alla capacità di comunicarle: altrimenti cade nel nulla e s’aggrappa al culto della personalità, non differentemente dai Mussolini, dai Ceausescu, dai Mao, dagli Stalin, dai Berlusconi di ogni tempo ed epoca». (scrive Claudio Barazzetta segretario dell’Associazione Enzo Tortora su Facebook).
C’è una frattura all’interno dei Radicali, ben riassunta nell’intervento in lacrime che Emma Bonino, fondatrice di Non c’è pace senza giustizia, ha tenuto durante la riunione straordinaria del 24 aprile scorso di fronte ai “compagni”. L’intervento dell’ex ministro degli Esteri è stato il più critico nella gestione del segretario Rita Bernardini, con uno scontro palese tra le due proprio sulla gestione di Pannella. «Perché non vorrei che anche noi ci fossimo assuefatti al fatto che essendo sopravvissuto a tutto adesso sopravvive anche a questo, per le nostre, di speranze. Io penso che la cosa più difficile, su cui dovremmo accompagnare Marco, è riconoscere per una volta che pur essendo una persona straordinaria e fuori dall’ordinario, gli capitano delle fragilità, come a tutti. E dovremmo accompagnarlo nella cosa più difficile che ha fatto in vita sua, cioè di ascoltare i medici» ha spiegato Bonino. E poi: «Un leader politico invece che fare le cose firma un appello al Santo Padre?».
Nasce in questo contesto la telefonata di Bergoglio a Pannella. E’ stata proprio Emma Bonino a chiamare il papa, dopo averlo conosciuto da ministro degli Esteri. «Ho parlato con il Santo Padre per informarlo delle condizioni di Pannella» ha confermato all’Adnkronos. Quindi solo più tardi Papa Francesco ha chiamato il leader dei Radicali. Solo a quel punto le agenzie di stampa e Radio Radicale hanno battuto la notizia «di interruzione dello sciopero della fame», con la successiva precisazione di Rita Bernardini: «Pannella ha interrotto lo sciopero della sete con il caffè per e con il papa. Poi lo prosegue ma accettando, per ora, due delle trasfusioni di sangue auspicate, prescritte, dai medici».
Polemiche politiche, umane, veleni e competizione, con l’impressione secondo molti che la situazione stia a poco a poco degenerando, soprattutto per “Marco”. In queste ora circola una foto sui social network dove tutti si stringono la mano. La didascalia potrebbe essere “Radicali che pregano papa Francesco”. È l’istantanea dopo il collegamento di Pannella su Skype. Dopo aver parlato per più di un’ora ripetendo all’infinito le medesime cose in modo sempre più confuso, alla fine ha chiesto: «Ci siete? Vi siete addormentati?» Tutti in coro hanno risposto di no. E lui: «Alzatevi in piedi e datevi la mano». Nell’imbarazzo tutti si sono alzati e si sono dati la mano. A qualcuno è sembrato di assistere a un incontro di Scientology.