Aldo Grasso, Corriere della Sera 28/4/2014, 28 aprile 2014
«AMICI», IL TALENT POP TRASFORMATO IN VARIETÀ
«Amici» è un programma che va preso sul serio (Canale 5, sabato, ore 21.20). Intanto perché è la versione molto pop e generalista di talent show dalle forme e dai linguaggi più ricercati, come «X-Factor» o «The Voice». E poi, nei suoi ormai molti anni di vita, ha saputo intercettare i gusti di un pubblico ben preciso e creare casi musicali che a questi gusti rispondessero perfettamente. Non c’è molto da capire nel «fenomeno» Moreno, il giovanissimo rapper genovese vincitore della passata edizione del programma e ora elevato al ruolo di caposquadra (una sorta di mentore per uno dei due gruppi di concorrenti in gara). È qualcosa che si spiega da solo, proprio con la capacità di intercettare un pubblico giovane a cui «Amici» parla.
La fase serale del programma è cominciata da un po’: alcuni dei partecipanti di questa edizione, ballerini e cantanti, sembrano piuttosto promettenti, qualcuno di loro ha anche già ottenuto uno spicchio di celebrità con i cosiddetti inediti che si ascoltano alla radio. Le puntate serali sono ormai più vicine a un varietà che al classico appuntamento con il talent: abolita la diretta e il televoto, le decisioni spettano a una giuria presentata come «qualificata»: gli attori Sabrina Ferilli e Luca Argentero e il produttore musicale Gabry Ponte, a cui si aggiunge di volta in volta una celebrità, spesso hollywoodiana. Ci si immagina lo sguardo rapito di Robert De Niro di fronte all’esibizione del concorrente di turno, ma soprattutto ci si immagina il suo cachet.
«Amici» va preso sul serio anche perché racconta alcune trasformazioni dello scenario televisivo contemporaneo: quest’anno l’edizione giornaliera del programma, ambientata nella scuola, è andata in onda su Real Time, testimonianza del desiderio del canale di «allargare» il proprio pubblico ideale.