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 2014  aprile 27 Domenica calendario

ECCO COME FUNZIONA IN ITALIA IL PROGRAMMA CO-FINANZIATO DALLA UE

Il conto alla rovescia, ormai, sta per terminare. Dalla mattina del 1° maggio verrà attivato il portale na­zionale www.garanziagiovani.gov.it. E sarà possibi­le compiere il primo passo: la registrazione online. Così partirà ufficialmente in Italia la Youth Guarantee, ovve­ro il programma biennale da oltre 1,5 miliardi di euro di risorse (co-finanziato dall’Ue) che punta a offrire un’op­portunità di lavoro, tirocinio o formazione ai disoccu­pati – e in particolare ai Neet – di età compresa tra i 15 e i 29 anni. Parliamo di una platea enorme di potenziali de­stinatari: circa 2,2 milioni di persone. L’iniziativa coin­volgerà tutta la Penisola (a eccezione di Bolzano, dove il tasso di disoccupazione giovanile è inferiore al 25%).

Come partecipare. A partire da giovedì, con pochi clic sul sito Internet, tutti gli interessati potranno presenta­re le domande e scegliere la Regione da cui essere ’pre­si in carico’ (che non necessariamente deve coincide­re con quella di residenza). A quel punto le richieste verranno smistate ai centri per l’impiego o alle agenzie private (accreditate dagli enti locali) che avranno il com­pito di contattare i giovani e poi provvederanno a stila­re i singoli profili. Conclusa questa prima fase, l’obietti­vo sarà quello di far recapitare ai partecipanti una pro­posta – contenuta in un «patto di servizio» – entro i quat­tro mesi successivi. Per evitare che si crei una concen­trazione di candidature in determinate aree, si stanno studiando alcuni accorgimenti da prendere in corsa. E­sempio pratico: se un centro di Milano si ritroverà con 30mila domande da esaminare e un altro di Brescia con 2mila, è probabile che una parte delle richieste venga trasferita dal­la prima alla secon­da struttura.

Strategie di comu­nicazione.

Per la riuscita del piano sarà determinante il coinvolgimento del­le imprese. Ecco perché a breve partirà una campagna di comunicazione rivolta specificatamente alle realtà pro­duttive. Sarà una sorta di «chiamata alle aziende», per spingerle ad attivarsi e per informarle delle misure previ­ste dalle Regioni per chi garantirà un certo numero di contratti o stage. Sul portale, inoltre, ci sarà spazio per u­na sezione specifica in cui le imprese potranno «aderire» al programma e pubblicare le opportunità che intendo­no offrire agli under 29. Saranno poi gli stessi giovani a pubblicizzare il progetto ai loro coetanei, attraverso una seconda tipologia di campagna che li vedrà protagonisti. L’iniziativa è già pronta, ma per questioni ’elettorali’ (es­sendo presente il logo del ministero del Lavoro su volan­tini e altro materiale promozionale), probabilmente verrà lanciata dopo il voto europeo del 25 maggio.

Le risorse. La quasi totalità dei fondi verrà gestita a li­vello locale: 1,4 miliardi dalle Regioni, mentre i restan­ti 100 milioni dallo Stato centrale. Dal ministero infor­mano, infine, che i centri per l’impiego e le agenzie pri­vate saranno pagati in base ai risultati ottenuti. Ai fini della remunerazione, dunque, non conterà il numero di “prese in carico”.