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 2014  aprile 26 Sabato calendario

PER L’AMICA DEI POTERI FORTI NON C’È CONFLITTO D’INTERESSI


Nemmeno due mesi, e Marta Dassù, già sottosegretaria agli Esteri col governo Monti e poi viceministro, sempre alla Farnesina, con il governo Letta, viene nominata da Renzi-Padoan nel Cda di Finmeccanica, uno dei colossi partecipati dal ministero dell’Economia.
Problemi di incompatibilità, come quelli che hanno bloccato a gennaio la consulenza a Finmeccanica dell’ex ministro della Difesa Giampaolo Di Paola? Per la Dassù, molto vicina a D’Alema, stimata da Napolitano e da Monti (e poi Letta) parrebbe di no. Eppure... Il core business di Finmeccanica sono i sistemi di difesa e sicurezza, di cui è leader mondiale, e che tra l’altro potrà esibire anche all’Expo 2015, di cui è partner tecnologico. Voci che si intrecciano proprio con le deleghe che alla Farnesina ha avuto l’ex viceministro (fino al febbraio scorso) Marta Dassù, da pochi giorni consigliere di amministrazione di Finmeccanica. Leggiamo dal sito degli Esteri: «Dottoressa Marta Dassù: coadiuva il Ministro negli atti concernenti l’integrazione europea, incluse la politica estera e di sicurezza comune, e la politica europea di sicurezza e difesa; questioni relative all’organizzazione dell’Expo 2015».
Al momento, però, nulla osta a Finmeccanica per Marta Dassù, saggista, esperta di politica internazionale con un prestigioso curriculum e un piede in tutti i posti che contano: già direttore generale di Aspen Institute Italia (di cui fanno parte anche Monti e Letta), ha fatto parte della Trilateral Commission, siede nel comitato scientifico della Fondazione Italia Usa, è stata consigliere dei premier D’Alema e poi Amato, quindi responsabile del «Gruppo di riflessione strategico» del ministro D’Alema durante il governo Prodi, «Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana» per nomina di Napolitano, docente, e molte altre medaglie professionali.
Eppure c’è chi solleva qualche dubbio sulla sua compatibilità nel cda Finmeccanica, dopo oltre due anni alla Farnesina e a poche settimane dalla fine del mandato. Il caso, aperto dal sito Pagina99, si è trasformato in una interrogazione parlamentare di Sel, in cui si chiedono le dimissioni della Dassù: «La sua nomina è in violazione dell’art. 2 della legge 215 del 2004 sul conflitto di interessi» scrivono cinque deputati di Sel. L’articolo della legge Frattini dice che l’incompatibilità «perdura per 12 mesi dal termine della carica di governo nei confronti di enti di diritto pubblico, anche economici, nonché di società aventi fini di lucro che operino prevalentemente in settori connessi con la carica ricoperta». La Dassù, essendosi occupata come viceministro degli Esteri proprio di sicurezza e difesa, sarebbe in conflitto con l’attività di Finmeccanica, in cui è entrata dopo cinque settimane, e non dodici mesi dalla fine dell’incarico governativo.
A complicare la cosa ci sarebbe in verità anche un’altra legge, quella sulle «incompatibilità parlamentari» del 1953 (numero 60), in base alla quale chi è stato premier, ministro, viceministro o sottosegretario non può assumere cariche o funzioni in società che gestiscano servizi per conto della pubblica amministrazione, o «ai quali lo Stato contribuisca in via ordinaria» (com’è il caso di Finmeccanica, di cui è azionista lo Stato), a meno che «non sia decorso almeno un anno dalla cessazione delle funzioni governative».
La Dassù risponde con un tweet: «Antitrust ha già deliberato, in senso favorevole, sulla mia nomina in Finmeccanica». Proviamo a scartabellare le delibere dell’Antitrust, ma non troviamo traccia. L’ufficio stampa dell’authority per la concorrenza conferma che non ci sono delibere in merito, ma forse un parere preventivo, che però non è un atto pubblico, e dunque neppure di questo c’è traccia. È un parere fornito alla Dassù da qualche organo dell’Antitrust, presieduto da Giovanni Pitruzzella, giurista molto vicino a Renato Schifani (Ncd)? Si attende chiarimento dalla neo consigliera di Finmeccanica. Anche perché proprio un parere dell’Antitrust ha bloccato l’ex ministro Di Paola, per incompatibilità. Ci sono ex ministri meno incompatibili di altri?