Corriere della Sera 26/4/2014, 26 aprile 2014
DOPO I TASSI LIBOR TOCCA ALL’ORO, LONDRA INDAGA
Londra alza la lente sull’oro, bene rifugio per eccellenza e investimento preferito da generazioni di investitori. L’obiettivo? Osservare come vengono fissati i prezzi di riferimento del metallo giallo utilizzati da società minerarie, colossi della gioielleria e banche centrali. La Financial Conduct Authority, supervisore finanziario britannico, ha mandato alcuni suoi uomini negli uffici londinesi della banca francese Société Générale, che oggi guida come presidente il «club» delle cinque banche coinvolte nel cosiddetto «London fixing»: ogni giorno alle 10:30 e alle 15:00 - scrive l’agenzia «Bloomberg» - Société Générale, Barclays, Deutsche Bank, Bank of Nova Scotia e Hsbc si riuniscono via «conference call» per discutere di acquisti e vendite di oro, a partire dal prezzo «spot», e arrivare a un accordo sui valori di riferimento. Sono questi appuntamenti bigiornalieri a essere sotto la lente della Fca. Il supervisore sta visitando anche gli uffici delle altre quattro banche. L’iniziativa (non è un’indagine/investigazione) dell’Authority arriva dopo lo scandalo londinese sulle presunte manipolazioni del Libor, tasso finanziario che nulla ha a che fare con l’oro. Nel caso del metallo giallo, comunque, dalle Autorità non è partita alcuna accusa di manipolazione, almeno per ora. Intanto l’oro resta uno degli ingredienti clou della cronaca finanziaria quotidiana. E uno degli investimenti più diffusi - per ragioni affettive o finanziarie - tra i risparmiatori.
CROWDFUNDING, MIGLIETTA LANCIA SMARTHUB –
Si prepara a selezionare i primi progetti di sviluppo raccogliendo i fondi dei sottoscrittori in rete, Smarthub, la piattaforma che in questi giorni ha ottenuto dalla Consob l’iscrizione nel registro dei portali di equity crowdfunding. Si tratta di un’ iniziativa promossa da Angelo Miglietta, ordinario di economia e gestione delle imprese allo Iulm di Milano con delega per le start up e l’innovazione, mentre l’amministratore della società è Emanuele Parisi, ideatore del progetto e dottorando presso la stessa Università. Smarthub si avvale di 5 mentor e di 10 tutor indipendenti. Ai primi sarà affidato il compito di offrire una valutazione strategica e di fattibilità mentre i Tutor seguiranno da vicino le delicate fasi di sviluppo e di crescita dei progetti fino al loro consolidamento. Il portale Smarthub ha una impostazione generalista e si occuperà di tutte le idee imprenditoriali con caratteristiche innovative in ambito culturale, sociale e in grado di valorizzare il made in Italy. I progetti finanziati avranno, a regime, un valore fra i 100 e i 200mila euro ma non vengono esclusi importi inferiori oppure di ammontare fino a un milione. Come è nella filosofia del crowdfunding, non ci sono limiti minimi per gli importi e i progetti potranno avvalersi di singole sottoscrizioni a partire da poche decine di euro.
MEDIASET E LA VIA DELL’ALLEANZA INTERNAZIONALE NELLA PAY TV –
Poco hanno potuto fin qui precisazioni e cautele di Mediaset, Piazza Affari sembra crede all’accordo nella pay tv del gruppo Berlusconi con Al Jazeera e Canal Plus. E il titolo, almeno in mattinata, è tornato a correre al listino tra fiammate anche superiori al 2% per poi limare i guadagni nel finale allo 0,3% appesantito dalla brusca frenata dell’indice. La società ha smentito di aver già ha firmato un memorandum di intesa con l’emiro del Qatar Al Thani e il gruppo francese Vivendi per l’ingresso in Mediaset Premium, come riportato da «Il Sole 24ore», secondo il quale la due diligence potrebbe essere aperta il 10 maggio. L’eventuale riorganizzazione dovrebbe includere anche le attività spagnole nella tv a pagamento, quella Digital Plus che sarebbe a sua volta nel mirino dei grandi media internazionali. Tra questi si era fatto proprio il nome di Al Jazeera. Nella pay tv monopolista in Spagna , Mediaset è presente a fianco di Telefonica con una quota paritetica del 22%, il controllo al 56% è invece di Prisa, l’editore de «El Pais» alle prese con la gestione di un debito imponente e possibile venditore. Per Mediaset, la via dell’alleanza internazionale pare tracciata. Resta da capire a quali condizioni.