Matteo Persivale, Corriere della Sera 26/4/2014, 26 aprile 2014
IL SESSO VISTO DAGLI UOMINI COM’È DIFFICILE COMUNICARE
«Hai idea di che cosa passi per la testa di una donna?», chiede Sofia Vergara a John Turturro in Gigolo per caso. «Se lo sapessi non sarei qui», le risponde lui, fioraio part-time convinto dall’amico Woody Allen a diventare gigolo. S ono complicati i rapporti tra uomini e donne, imprevedibili le regole dell’attrazione e incredibilmente radicate confusione e infedeltà: una delle poche (e magre) consolazioni disponibili è che si tratta di problemi vecchi almeno quanto la specie umana. Letteralmente: le analisi del Dna dicono che 40-50 mila anni fa, in quel periodo lungo millenni nel quale noi umani occupammo Europa e Asia contemporaneamente agli uomini e alle donne di Neanderthal, le due specie ebbero tempo e occasione di incrociarsi. E socializzare.
Dobbiamo infatti alle unioni tra umani e Neanderthal molte cose: la pelle chiara e i capelli lisci di europei e asiatici (che ci hanno permesso di adattarci meglio alla vita lontano dall’Africa) ma anche parecchi problemi (la predisposizione al diabete, al morbo di Crohn, al lupus e a altre malattie). Stupirsi dunque per un’infedeltà o per qualche singolare interesse sessuale (magari compulsato su Internet) nel 2014 equivale a chiudere gli occhi davanti al fatto, scientificamente provato, che i nostri progenitori fecero sesso, e anche di frequente, con gli uomini e le donne di Neanderthal.
Ma prendere con filosofia quel che è insondabile, in materia d’attrazione sessuale, nella mente umana, non impedisce di continuare ugualmente a cercare di comprendere l’altro sesso. Di recente, da Sex and the city a Cinquanta sfumature di grigio , libri e tv hanno raccontato con successo lo sguardo femminile sul sesso. E volendo indagare su quello maschile, impossibile non fare riferimento ancora una volta allo scambio tra Meg Ryan e Billy Crystal in Harry ti presento Sally : «Allora stai dicendo che un uomo riesce a essere amico solo di una donna che non è attraente?», chiede lei. «No, di norma vuole farsi anche quella», risponde lui.
E’ partita da qui Luisella Costamagna in Cosa pensano di noi. Gli uomini raccontano il sesso e le donne (Mondadori Strade blu, 190 pagine, 17 euro), inchiesta su come gli uomini vedono le loro partner. Un’inchiesta non scientifica che ha preso vita intervistando «professionisti, imprenditori, studenti, operai, insegnanti (e l’elenco potrebbe continuare a lungo), benestanti e no, giovani e meno giovani, del Nord, del Centro e del Sud, conoscenti e perfetti sconosciuti, timidi e spacconi, insicuri delle loro prestazioni e ipermachi, fissati con il loro aspetto e completamente disinteressati, belli e brutti, sposati e fedeli, sposati e infedeli, single scatenati, single tranquilli e chi più ne ha, più ne metta».
Per concludere, faticosamente, tra interviste di ammirevole franchezza e chat con sconosciuti, che le cose restano sempre complicatissime, al netto della tecnologia che ci avvicina e ha rimpicciolito il mondo in meno di due decenni.
«Perché non andare direttamente da loro? Perché non chiedere agli uomini come fanno e pensano il sesso, e quindi, in controluce, come vedono, pensano, temono, amano, immaginano le loro partner (stabili, occasionali e tutte le infinite vie di mezzo)? Che tipo di donna scorgono attraverso la lente della loro sessualità?», scrive Costamagna.
Ecco allora il professionista che si impressiona quando la partner vuole fare sesso in terrazza, le incertezze sulla propria anatomia e quella della partner, l’esperimento del sesso a tre (ma fa più ridere lo stesso episodio visto in Gigolò per caso ), le descrizioni molto pragmatiche (il libro è naturalmente esplicito, senza giri di parole nei dialoghi) e le chat che vanno subito al sodo.
Inevitabile che Costamagna facesse riferimento alla «Gigantessa» di Magritte, il ritratto di «un uomo piccolo piccolo, vestito» e di una donna «enorme, naturalmente nuda — scrive l’autrice —. Non si può che cominciare da qui. Da questa contemplazione insieme timida e possessiva, voluttuosa e terrorizzata. Dalla donna schiacciante, ma svestita di fronte all’uomo vestito di tutto punto che la guarda».