www.cinquantamila.it/fiordafiore 26/4/2014, 26 aprile 2014
In Ucraina fermati 13 ossercatori Osce • Papa Francesco telefona a Pannella • Da rifare il processo d’appello per il rogo alla ThyssenKrupp • Cinquantacinque milioni di euro all’Airc dal cinque per mille • Numeri sul no profit • Scioperano gli sherpa dell’Everest Ucraina Ancora incidenti in Ucraina orientale: a Odessa un posto di blocco nazionalista è stato attaccato con il lancio di una granata che ha ferito sette persone; a Sloviansk i separatisti filorussi hanno bloccato un autobus con tredici osservatori militari europei che viaggiavano con l’Osce e li hanno sequestrati, accusandoli di nascondere tra loro una spia del governo di Kiev; un elicottero governativo è stato colpito con un lanciagranate e incendiato (solo ferito il pilota); caccia russi, a detta del Pentagono, hanno violato lo spazio aereo ucraino
In Ucraina fermati 13 ossercatori Osce • Papa Francesco telefona a Pannella • Da rifare il processo d’appello per il rogo alla ThyssenKrupp • Cinquantacinque milioni di euro all’Airc dal cinque per mille • Numeri sul no profit • Scioperano gli sherpa dell’Everest Ucraina Ancora incidenti in Ucraina orientale: a Odessa un posto di blocco nazionalista è stato attaccato con il lancio di una granata che ha ferito sette persone; a Sloviansk i separatisti filorussi hanno bloccato un autobus con tredici osservatori militari europei che viaggiavano con l’Osce e li hanno sequestrati, accusandoli di nascondere tra loro una spia del governo di Kiev; un elicottero governativo è stato colpito con un lanciagranate e incendiato (solo ferito il pilota); caccia russi, a detta del Pentagono, hanno violato lo spazio aereo ucraino. Le milizie filorusse non cedono e i nazionalisti, soprattutto i militanti del partito di estrema destra, si muovono verso est. Usa ed Europa stanno pensando a nuove sanzioni contro Putin. Pannella Papa Francesco ha chiamato al Policlinico “Gemelli” Marco Pannella, reduce da un intervento chirurgico e in sciopero della sete per i diritti dei detenuti. Hanno parlato una ventina di minuti. Secondo alcune indiscrezioni, Francesco ha assicurato che anche lui si occuperà dei carcerati. Per ringraziare il pontefice dell’interessamento, Pannella ha accettato di bere una tazza di caffè. ThyssenKrupp La Cassazione ha sentenziato sul rogo che tra il 5 e il 6 dicembre 2007 bruciò vivi sette operai nello stabilimento di Torino della ThyssenKrupp. La Suprema Corte ha stabilito che i sei dirigenti non possono essere accusati di omicidio volontario con dolo eventuale, malgrado sapessero delle carenze di sicurezza nello stabilimento torinese e non avessero fatto nulla per evitare la possibilità che si sviluppasse il rogo. Si è trattato di “colpa cosciente”: i manager non hanno voluto uccidere quegli operai. Piuttosto hanno previsto l’eventualità, ma la morte è stata cagionata da altro che la volontà di uccidere: voglia di risparmiare o disattenzione. Quindi l’accusa resta omicidio colposo, aggravato da una colpa cosciente. Si dovrà rifare l’appello per rimodulare le pene. I parenti delle vittime temono una riduzione. Cinque per mille Secondo l’ultima rilevazione dell’Agenzia delle Entrate, da 5 per mille sono arrivati 11 milioni di euro a Emergency, 8,7 a Medici senza frontiere. Su tutti svetta l’Airc, che ha raccolto 55 milioni. Enti dal bilancio certificato, esattamente come Telethon (1,87 milioni). La politica piace poco: la fondazione Italianieuropei, la più finanziata, ha raccolto poco più di 8mila euro (Bottero, Sta). No profit Negli ultimi quattro anni il numero delle ong in Italia è cresciuto del 23%: ora sono 248. Tutto il settore del no profit fattura 64 miliardi di euro (le uscite ammontano a 57 miliardi). L’Istat parla di 300mila realtà in cui lavora un milione di persone: 270mila con contratti a progetto, 5mila sono temporanei (ibidem). Everest Gli sherpa dell’Everest sono in sciopero, la stagione delle salite al «tetto del mondo» è bloccata dopo la morte di 16 persone tra guide e portatori d’alta quota uccise da una valanga, avvenuta il 16 aprile. Qualche anno fa gli sherpa chiedevano sino a 500 dollari a qualsiasi visitatore privo di permesso per la cima che volesse salire qualche centinaio di metri verso il primo campo. Adesso la tragedia li spinge a volere molto di più dal loro governo e soprattutto dalle spedizioni straniere. La loro rabbia è scoppiata, anche con manifestazioni violente, quando il ministero degli Interni ha risposto alla richiesta di indennizzo promettendo 410 dollari alle famiglie delle vittime. Ora la somma è stata alzata a 15.000 dollari. I più militanti tra gli sherpa decisi a ottenere paghe migliori e condizioni previdenziali più alte minacciano quelli disposti invece a riprendere il lavoro. Per il Nepal è la paralisi di un business proficuo. Gli occidentali possono arrivare a spendere 100.000 dollari per salire e gli stipendi medi degli sherpa superano in tre mesi di oltre dieci volte il reddito medio di una famiglia nepalese (Cremonesi, CdS).